Fire Emblem Shadow Dragon

Recensione Fire Emblem Shadow Dragon Nintendo DS

Senza nome

Fire Emblem è una delle principali saghe Nintendo: nasce su Famicom nel 1990 con Fire Emblem: Il Drago Oscuro e La Spada di Luce (Ankoku Ryu to Hikari no Ken), imponendosi sul mercato facendo nascere il genere degli Strategico-JRPG. Successivamente, dopo un capitolo sperimentale sempre per Famicom (Fire Emblem: Gaiden), su SNES Fire Emblem cresce identificandosi come una saga difficile e realistica, grazie a personaggi dotati di grande psicologia ed all'impossibilità di resuscitare i morti in battaglia. Resta però japan-only e dovrà attendere il GameBoy Advance per vedere i capitoli 7 e 8 uscire fuori dal Sol Levante. Ciò grazie a Super Smash Bros. Melee per GameCube, che aveva presentato agli occidentali Marth e Roy, i protagonisti -rispettivamente- del primo-terzo capitolo e del sesto capitolo (che è il sequel del settimo).

IL RITORNO D'AKANEIA



Se di Roy gli occidentali ne hanno conosciuto il padre, Lord Eliwood, nel settimo capitolo, di Marth ben poco sapevano. Le informazioni contenute negli Smash erano poche, e l'Anime -arrivato da noi- sconosciuto ai più. Sul DS Nintendo quindi intende sfruttare la popolarità del principe, ed il primo Fire Emblem su questa console altri non è che un remake del primo gioco della serie. Questa non è necessariamente una cattiva idea, Marth è molto amato e giocare in prima persona le sue avventure (ovverosia la fuga nel piccolo regno di Talys dopo aver assistito alla conquista del suo regno, Altea, da parte del Regno di Doluna, aspettando anni per crescere ed organizzare una rivolta) è senz'altro piacevole, se non fosse che Ankoku Ryu to Hikari no Ken già possiede un remake, Il Segreto dell'Emblem (Monshou no Nazo) uscito per SNES che includeva pure un sequel del tutto nuovo. Tralasciando questo, l'universo di Akaneia si presta comunque bene a possibili espansioni, e Fire Emblem DS potrebbe avere un senso, sopratutto se dovesse modernizzare il primo capitolo, sin troppo antico rispetto ai nuovi episodi ("difetto" di cui soffre anche Monshou no Nazo).

Senza nome

L'EMBLEMA DI FUOCO



E' bene, prima di descrivere il nuovo Fire Emblem, inquadrare la saga: l'azione si svolge in una mappa più o meno vasta dove sono presenti due schieramenti, quello del giocatore, colorato in blu formato da una decina di truppe e quello nemico, colorato in rosso che possiede molti più soldati. Compito del giocatore è, solitamente, sconfiggere la maggior parte dei nemici, per salire di livello, e prendere possesso del Castello o del Trono del boss nemico, conquistandolo. Contemporaneamente, è necessario visitare villaggi -prima che i ladri nemici li distruggano- per acquisire informazioni utili ed acquistare merci, da usare anche molto successivamente: in Fire Emblem gli oggetti si rompono dopo un determinato numero di usi. Questa serie di battaglie è spezzata da una trama abbastanza logica e coinvolgente che si basa principalmente su dialoghi tra personaggi (senza doppiaggio alcuno), i quali hanno anche un risvolto nella battaglia perché è possibile reclutare alcuni personaggi nemici semplicemente parlandoci. I personaggi hanno diverse classi che conferiscono loro abilità speciali: i Mirmidoni, ad esempio, sono abili con la spada, mentre i Cavalieri Pegaso hanno un raggio d'azione più ampio e usano lance.
Ed ecco le prime novità di Shadow Dragon: a differenza dell'originale, è presente il Triangolo delle Armi, una gerarchia introdotta nel quarto capitolo che vede la spada battere l'ascia, l'ascia battere la lancia e la lancia battere la spada, mentre le frecce sono a sé stante (possono essere scagliate da uno spazio di distanza ma non da vicino). Dispiace, però, non vedere la Triade della Magia, anche questa assente nel primo FE ma poi divenuta una standard: data la sua assenza, una magia basata sul Fuoco ed una sul Vento avranno di fatto lo stesso potere, rendendo superflua la distinzione tra Mago e Mago Nero. Come le frecce, la Magia è ininfluente nel Triangolo delle Armi e può essere usata sia da vicino che da lontano ma, d'altro canto, i maghi posseggono una bassa difesa.
Un'altra novità di Shadow Dragon è la Metamorfosi, che permette di cambiare la Classe ai propri personaggi prima di ogni Capitolo: ciò significa che se avete urgente bisogno di un Fantino ed avete un Pirata di troppo, vi basta cambiargli classe ed affidargli nuovi strumenti ora più adatti. Questa novità porta a personalizzare il proprio esercito ma anche alla perdita della psicologia e dell'attaccamento del giocatore ai personaggi, che è sempre stata un punto di forza di Fire Emblem: se il giocatore può avere facilmente maghi di riserva, per esempio, non è spinto a difendere a tutti i costi i maghi che avrebbe in modo standard. Va detto, d'altro canto, che la maggior parte dei personaggi di Shadow Dragon si limita a tre dialoghi in tutto il gioco, e sono ben poche le unità dotate di una approfondita psicologia. Questo è un aspetto molto diverso da quello dei Fire Emblem moderni, preso pari-pari dal primo episodio: che gli Intelligent Systems siano stati troppo conservatori? Ad ogni modo, Metamorfosi o no, i fan del completamento al 100% dovranno comunque far morire qualche unità, dato che alcuni capitoli segreti (e nuovi) si sbloccano superando con soli 15 personaggi i capitoli multipli di 6 (6, 12, 18...). L'ultima novità su classi e personaggi riguarda la presenza dei Cavalieri Falco: nei recenti Fire Emblem erano l'evoluzione dei Pegaso, con Viverna/Drago una classe del tutto separata. Ma nel primo Fire Emblem non era così: un Cavaliere Pegaso si evolveva in Cavaliere Drago, i Falco non c'erano. Shadow Dragon presenta entrambe le possibilità: il nostro Cavaliere Pegaso si evolverà in Cavaliere Drago usando il classico oggetto per salire di classe (cosa possibile dal livello 10 in poi) o in Cavaliere Falco tramite una preziosa frusta disponibile nei negozi online ogni tanto... Peccato che, quest'ultimo, sia praticamente inutile rispetto ad un Cavaliere Drago, segno che gli Intelligent Systems hanno confezionato questo prodotto, per certi versi, troppo di fretta.

Senza nome

FIRE EMBLEM ONLINE



Poco fa abbiamo parlato di "negozi online": Shadow Dragon è infatti il primo Fire Emblem a supportare la Nintendo Wi-Fi Connection. Grazie ad essa è possibile accedere appunto ai negozi online, nei quali è disponibile ogni giorno merce diversa e rara (e costosa) ma sopratutto sfidare i propri amici o prestare loro un proprio personaggio. Online Shadow Dragon si comporta abbastanza bene: anche se sono presenti solo 5 mappe (tutte diverse, però), le opzioni sono varie (è possibile scegliere il numero di turni, se attivare o meno la nebbia, se "pareggiare" il livello dei giocatori...) e sono anche presenti dei premi per le vittorie: delle carte, da usare per migliorare le prestazioni online del proprio esercito che è formato, per rendere gli scontri il meno possibile lenti, da soli cinque personaggi. La LAG è praticamente assente, e con i propri amici è possibile parlare vocalmente tramite il microfono del DS.
Altre caratteristiche del DS, on o offline, non sono poi molto sfruttate. Il touch-screen ospita la mappa, mentre lo schermo superiore è dedicato alle battaglie od a visualizzare informazioni su un particolare nemico (statistiche, oggetti posseduti, ecc.). Ciò è rapido e utile per sapere se il nemico può esser reclutato (se ha una faccia e non è un boss, al 90% dei casi può esser reclutato), ma rende impossibile avere informazioni dettagliate sulle armi (a differenza degli altri FE). Così, mandare un fantino contro un nemico che possiede "Picca", ignari di cosa sia, potrebbe risultare fatale agli esiti della battaglia, essendo la Picca una lancia particolarmente efficace contro le unità a cavallo; sicuramente, un menù più particolareggiato non sarebbe dispiaciuto. I comandi via touch-screen risultano comodi, ma per annullare un ordine si è costretti a premere su una zona ristretta, mentre colla classica combo d-pad e tasti basta premere su un punto della mappa, cosa più immediata.
Qualche parola, infine, sulle caratteristiche tecniche: le mappe, ben disegnate, sono forse troppo "dark" ed il risalto che si ha con gli sprite 2D dei personaggi (purtroppo non personalizzati, nel senso che ogni classe ha un solo sprite) risulta talvolta sgradevole. Non solo: le animazioni in battaglia potevano essere fatte molto meglio usando, perché no, il 2D al posto di un forzato e povero 3D. Un 3D che risulta inadatto anche alle "facce" dei vari eroi, troppo dissimili dagli splendidi artwork. Tanto di cappello invece alle musiche, ottime come da tradizione.
La traduzione è buona, se non fosse per i nomi propri: Medonia al posto di Macedonia? Shiida al posto di Sheeda? Maji che diventa Bord?
 

CONCLUSIONE



Da prendere o da non prendere? Fire Emblem: Shadow Dragon ha alti e bassi: Intelligent Systems voleva dare nuova vita ad un vecchio gioco, ma la mancanza della Triade della Magia, della psicologia ai personaggi, di una visuale perfetta hanno senza dubbio limitato questo lavoro. Che è da prendere, sia per i novizi che per i fans di Fire Emblem (i quali avranno pane per i loro denti con le modalità difficili), ma è senza dubbio inferiore a Radiant Dawn, Path of Radience e Rekka no Ken: anche solo per il fatto che non modernizza il primo capitolo e non include il seguito contenuto in Monshou no Nazo. La longevità "ufficiale" è di circa 15 ore, ma resetterete spesso per non perdere qualche compagno.

Scheda tecnica


Valutazione

Divertimento — 7,5
  • La storia coinvolge
  • Perdere compagni può essere frustrante.
  • Pscologia dei personaggi assente
Sonoro — 9
  • Le musiche di Fire Emblem!
Grafica — 7,5
  • Scelte stilistiche discutibili
  • Animazioni legnose
Giocabilità — 8,5
  • Capite le regole, è immediato
  • Col pennino è leggermente macchinoso
Longevità — 9
  • In singolo dura
  • Online anche

Totale 8.0


Condividi con i tuoi amici

Commenti

Al momento non ci sono commenti