Questa serie, che ha debuttato nel 2000 sul Nintendo 64 con il titolo Mario Story in Giappone (e Paper Mario da noi), è la prova che un RPG può essere allo stesso tempo profondo, commovente e assolutamente esilarante. L'intuizione geniale è stata quella di prendere il Regno dei Funghi e trasformarlo letteralmente in un mondo fatto di carta. Mario? Una sagoma 2D. I fondali? Cartoni ritagliati che sembrano usciti da un teatrino per bambini. È uno stile grafico che ti ruba il cuore, punto.
Ma la bellezza non è solo visiva! Il gameplay mescola le battaglie a turni classiche dell'RPG con un tocco d'azione, i famigerati "Action Commands", che ti tengono incollato al pad per massimizzare il danno. La vera magia, però, è nella scrittura. I dialoghi sono pieni di umorismo surreale, i personaggi secondari (come Goombella o il mitico Kooper) sono memorabili e la trama, spesso, riesce a prendersi in giro con una leggerezza incredibile.
Se mi chiedete qual è il capitolo migliore, vi potrei citare l'epocale Il Portale Millenario (GameCube, 2004) – che per molti è la vetta assoluta – ma ogni gioco della serie ha quel savoir-faire unico. È la serie che ci ricorda che a volte, le storie migliori, sono quelle fatte di carta. "Pensate fuori dalla scatola," direbbe Shigeru Miyamoto, e qui l'hanno fatto, creando un capolavoro di design e storytelling bidimensionale!