Recensione The Legend of Zelda: Breath of the Wild

Cosa è stato a farci innamorare così tanto di questo videogioco?

Recensione The Legend of Zelda: Breath of the Wild

È passato un po’ di tempo da quando è uscito The Legend of Zelda: Breath of the Wild, il gioco più acclamato del 2017, vincitore del premio Game of the Year, un gran bel gioco, insomma, non ha di certo bisogno di presentazioni.
La serie The Legend of Zelda è ormai conosciuta in tutto il mondo, dato che ormai sono più di 30 anni che va avanti, ha subito varie metamorfosi nel corso del tempo ma è sempre stata una saga apprezzata da grandi e piccini.
Tentare di valutare il gioco a questo punto è inutile, decine di testate giornalistiche si sono ormai dilettate a tesserne le lodi, sappiamo tutti che è uno dei migliori giochi mai usciti. Naturalmente in questa recensione si parlerà solo del videogioco base, tralasciano i DLC usciti, i quali sono stati trattati da Arles nell’enciclopedia.
Dopo tutto questo tempo, però, cerchiamo di capire perché vale la pena giocare questo videogioco.

La scelta spetta a te

Ma perché proprio questo titolo ha fatto tutto questo scalpore?
Breath of the Wild (d’ora in avanti BotW) non è solo una rivoluzione per quanto riguarda la saga di The Legend of Zelda, ma ha toccato tutto il mondo dei videogiochi.
La caratteristica principale che ha colpito all’inizio riguardava la vastità di Hyrule; 360km², poco più grande della provincia di Treviso, per fare un paragone. Sono pochi i videogiochi che possono vantare di un territorio virtuale così immenso.
In secondo luogo colpisce la libertà che viene offerta al giocatore, tutto dipende dalle decisioni del giocatore, puoi decidere di affrontare la Calamità Ganon nella prima ora di gioco, puoi decidere di non seguire la trama principale per decine di ore, oppure puoi decidere di fare solo quella e finire il gioco in una decina di ore. La scelta spetta a te. BotW si presta bene a lunghe sessioni di gioco, ma puoi decidere di abbandonarlo dopo “appena” 90 ore, oppure passarcene più di 200 tra galoppare ammazzando Boblin e risolvere i problemi degli abitanti.
Inoltre, anche i vari enigmi che ci vengono posti non hanno un’unica soluzione, spulciando per internet è possibile trovare le tecniche usate da altri giocatori per risolvere lo stesso enigma in maniera diversa. A quanto pare i programmatori non sempre hanno previsto un’unica soluzione per le avventure di Link.

Tutto ha una sua logica

La conseguenza di questa libertà che ci è stata concessa, la capacità di ingegnarci per fare le cose in maniera diversa, è il gioco stesso che lo prevede. Internet pullula di video in cui i giocatori possono mostrare le cose assurde in cui si cimentano; Bokoblin sconfitti utilizzando i coccò, Hinox uccisi sfruttando un Lynell, amiibo utilizzati per “barare” durante la prova di un sacrario. Tutte queste possibilità ci sono state concesse dal fatto che in BotW è presente una fisica studiata e molti particolari. Per esempio, vi siete mai accorti che all’ombra del deserto fa più freddo rispetto al sole? O che potete scaldare Link con una torcia accesa in un ambiente freddo? Potete sfruttare un falò già presente per infuocare la vostra freccia di legno, potete attuare varie strategie per rubare il gioiello al collo dell’Hinox ed, eventualmente, ucciderlo. Ci sono tante altre piccolezze che vi permetteranno di ideare una vostra strategia d’azione. Tutto in questo mondo di gioco è fattibile, sta all’’abilità e all’ingegnosità del giocatore se riuscirci con 4 cuori o con 6, con uno scopettone o con la Spada Suprema.

Un mondo vasto ma mai vuoto

Uno degli aspetti più importanti e apprezzati di questo videogioco è che, sebbene Hyrule sia vastissima, il mondo non è statico né vuoto. I personaggi variano i dialoghi in base al tempo atmosferico, per esempio i mercanti offriranno un prezzo più vantaggioso durante le giornate di pioggia. Oppure, alcuni mercanti varieranno i loro prezzi se gli si parla da in piedi, seduti o a cavallo. Anche le Gerudo variano il loro saluto in base all’ora.
Nemmeno i nemici sono esclusi, essi hanno vita propria, a volte li si può vedere dormire, festeggiare, saltellare… Vi siete mai chiesti perché appare la Luna rossa sebbene non abbiate ucciso nessuno per giorni? A quanto pare i nemici possono morire accidentalmente dall’altra parte di Hyrule rispetto a dove è Link, permettendo di raggiungere le condizioni per la Luna rossa.
Oltre a ciò, il territorio è anche cosparso di NPC che vi chiederanno di fare qualcosa per loro e di piccoli enigmi, oltre ai vari sacrari disseminati ovunque, permettendovi di tenervi sempre occupati.

Trama, where are you?

BotW non è esente da difetti, sebbene abbia un gameplay che è un programma, la trama ci ha risentito pesantemente.
Oltre al fatto che non è stato ben definito in quale timeline sia stato collocato (forse in nessuna, ma la teoria più accreditata è che si trovi nella timeline della Sconfitta), la trama ha un ruolo talmente marginale che può capitare che dopo 60 ore di gioco ci si renda conto di aver fatto due missioni principali in tutto il gioco.
La trama quindi rimane un po’ in disparte, non ci sono personaggi particolarmente rilevanti (a parte quei pochi Sheika, si intende) e tutto si limita a NPC che danno missioni, NPC che vendono oggetti e NPC che danno suggerimenti per nuove missioni.
Diciamo che se la parte tecnica è stata sviluppata alla massima potenza, la parte emotiva ci ha rimesso tantissimo.
La serie Zelda non è che abbia mai avuto delle trame troppo intricate o complesse, ma sono sempre riuscite a suscitare delle emozioni. Quanti di voi non si sono intristiti quando in Ocarina of Time Zelda ha detto addio a Link? O quando in The Wind Waker il re di Hyrule ha raccontato la storia della disfatta del suo regno? E vogliamo parlare della storia d’amore di Anju e Kafei?
Certo, nemmeno questa Hyrule ha una storia felice, sono stati uccise tante persone e anche i campioni stessi sono morti nel tentativo di difendere il regno, ma il videogioco non ti dà molto la possibilità di entrare in empatia con loro. La trama si svolge prevalentemente nel passato e attraverso i ricordi di Link, ma più che la trama del videogioco, sembrano gli stralci di un prequel, un’altra storia, la trama di un altro videogame che non abbiamo giocato.
Paradossalmente, però, in BotW credo si possa trovare il Link più carismatico di tutta la saga. Lo vediamo determinato, affranto, imbarazzato, stupito, concentrato, schifato…
Mi ha intenerito quando l’ho visto impotente di fronte alla disperazione di Zelda, ho riso quando arrossisce dopo essersi travestito da Vai (ma questo è nulla rispetto a quello che gli fanno passare le fate radiose), sono arrossita (per non dire altro) quando l’ho visto tutto fiero vicino a un cumulo di mostri appena uccisi.
Certo, anche il Link di The Wind Waker era molto espressivo e determinato nel salvare sua sorella e accetta con coraggio il suo ruolo, ma è una caratterizzazione completamente diversa rispetto al Link di BotW, il quale è più serio e adulto, sebbene sia comunque molto giovane.

Nonostante questo difettuccio, che magari ad alcuni non è pesato granché, e il finale quasi sbrigativo, il titolo di gioco dell’anno se l’è meritato tutto e sospetto che presto usciranno videogiochi che tenteranno di imitarlo o che comunque si ispireranno ad esso.

Opinione personale

Personalmente il gioco mi ha immerso completamente, dopo quasi 200 ore di gioco non mi sono stancata nemmeno un secondo, sebbene l’abbia giocato per WiiU e lo stia rigiocando su Switch. Alle volte passo ore a vagare per Hyrule senza fare niente di realmente concreto, altre volte invece nel giro di qualche ora conquisto un colosso. Altre volte ancora rimango incastrata da qualche parte perché inizia a piovere e non posso nemmeno bivaccare, ma ho il sensore Sheikah+ che lampeggia e devo assolutamente trovare il sacrario.
Per non parlare poi di quelle volte in cui rimango letteralmente incantata dal panorama, dalle luci dell’alba e da queste imponenti montagne presenti in quasi tutta Hyrule. Bellissimo anche alle volte rimanere su una torre in una giornata di sole e osservare il regno, scovare qualche sacrario da lontano, vedere i colossi che si muovono in lontananza o scorgere delle cose interessanti da approfondire.
Che dire, io mi sono divertita tantissimo e mi sto ancora divertendo, il tempo passa così velocemente quando accendo la console che quasi mi dispiace non potergli dedicare il tempo che vorrei. Per ora non voglio nemmeno pensare a come sarà il prossimo The Legend of Zelda.


Scheda tecnica


Valutazione

Grafica — 9
Sonoro — 10
Giocabilità — 10
Longevità — 10
Divertimento — 10
Innovazione — 9
Ritmo — 10
Gioco — 10

Totale 10.0
Game of the Year!


Condividi con i tuoi amici

Commenti

Al momento non ci sono commenti