The Legend of Zelda: Phantom Hourglass

La saga di Zelda e' ormai marchiata a fuoco nei cuori di tutti i videogiocatori di vecchia data…

The Legend of Zelda - Phantom Hourglass (1)
La saga di Zelda e' ormai marchiata a fuoco nei cuori di tutti i videogiocatori di vecchia data e non, perche' ci ha sempre regalato emozioni indimenticabili. Il nome Zelda, come quello di Mario, e' ormai diventato sinonimo di qualita': era impensabile che la Nintendo non ci regalasse un episodio anche per la console piu' venduta del momento, il mitico Nintendo DS: ecco quindi arrivare Phantom Hourglass letteralmente "la clessidra fantasma" , un vero e proprio gioiello scintillante di salsedine. Trattasi del seguito ufficiale di The Wind Waker l'episodio per Gamecube , che ne riprende trama, ambientazione e stile grafico.

LINK E DAZEL



Ricordate cosa successe alla fine di The Wind Waker? Link, dopo aver salvato Dazel Zelda da Ganondorf, si apprestava a salpare per i mari in cerca di avventure e nuove terre da esplorare; la storia di Phantom Hourglass riprende esattamente da quel punto, e ritroviamo Link e Dazel per mari sconosciuti insieme alla cara vecchia ciurma di pirati; a un certo punto la nave dei nostri beniamini viene avvolta da una strana nebbia a avvicinata da un minaccioso vascello fantasma che ha la fama di inghiottire l'anima di chiunque vi metta piede sopra. Ovviamente Dazel si avventura sul ponte del vascello per saperne di piu', e in quel momento la si sente urlare: Link, per aiutarla, salta verso la nave misteriosa, ma cade in mare e perde i sensi; si risveglia frastornato su un'isola sconosciuta e fa la conoscenza di una fata che decide di accompagnarlo nella sua nuova avventura: i due partono per salvare Dazel!

ZELDA A MISURA DI PENNINO



 
 Prendendo in mano il gioco, ci si rende subito conto di come gli schemi non siano stati stravolti e il gameplay sia rimasto piu' o meno invariato rispetto ai capisaldi della saga: per chi non lo sapesse, Zelda e' un gioco d'avventura che mescola sapientemente il filone principale, fatto di dungeon da risolvere e mostri da sconfiggere, con sessioni di esplorazione e di interazione con altri personaggi. Nello specifico in PH dovremo esplorare mare e isole in maniera simile a quanto visto in The Wind Waker; vi e' pero' una piccola differenza nella procedura: anziche' risolvere un dungeon dietro l'altro, come al solito, per scoprire il mistero del vascello Link dovra' esplorare a fondo un grosso dungeon "principale"; tuttavia questo labirinto risucchia l'energia vitale di chi vi entra, e l'unico modo per sopravvivere e' affidarsi a una misteriosa clessidra magica (quella che da' il titolo al gioco) , la cui sabbia inibisce gli effetti del dungeon su di noi permettendoci di sopravvivere al suo interno; purtroppo una volta che la sabbia finisce di cadere l'effetto della clessidra svanisce, e l'unico modo per poter andare a fondo nel dungeon maledetto e' sconfiggere dei mostri che possiedono altra sabbia magica: trattasi dei boss degli altri dungeons, e quindi lo schema d'azione consiste nel risolvere i dungeons "ordinari" e poi tornare piu' volte al dungeon "principale" per poterlo esplorare sempre piu' a fondo. Un modo di procedere leggermente diverso dal solito...ma e' il sistema di controllo totalmente innovativo la VERA novita' del gioco. Mentre negli altri episodi della saga tutto doveva essere fatto con un "banale" joypad, stavolta i comandi sono stati plasmati interamente sul pennino DS: PH si potrebbe addirittura giocare SOLO col pennino, e tutto cio' che dovremo fare lo potremo fare con esso.
Tanto per cominciare, muovere Link non e' mai stato cosi' originale: spostando il pennino sul display inferiore muoveremo la fata, e Link seguira' fedelmente i suoi movimenti; per parlare con qualcuno dovremo "cliccarci" sopra col suddetto strumento, e lo stesso dicasi per sollevare qualche oggetto; potremo poi usare la spada e colpire i nemici sfregando il pennino sul nemico che vogliamo attaccare, o disegnare un rapido cerchio intorno a Link per eseguire il celeberrimo attacco rotante...e non finisce qui: il pennino serve anche per usare gli oggetti (potremo lanciare le bombe cliccando su un punto dello schermo o disegnare la traiettoria del boomerang, tanto per citare 2 esempi) , per prendere nota sulla mappa (potremo disegnare cio' che vorremo su di essa per ricordarci di tornare in un punto o per risolvere un enigma) e anche per tracciare la rotta in mare. Infatti, come gia' detto, anche in PH dovremo solcare i mari con una barca; rispetto al predecessore cubico, pero', le traversate in mare saranno meno intuitive: non potremo piu' governare la barca in tempo reale (e non potremo nemmeno controllare il vento), ma dovremo limitarci a tracciare la rotta disegnandola col pennino sulla carta nautica e lasciare che la nostra barca la segua; certo, se avessimo dei ripensamenti potremmo sempre cambiare in ogni momento la rotta precedentemente tracciata, ma la cosa risulta meno veloce e istintiva di com'era in The Wind waker; c'e' tuttavia da dire che la possibilita' di personalizzare e migliorare il proprio battello sia un'aggiunta gustosissima. Il gioco fa un buon uso anche del microfono, e il risultato finale e' un gioco che, seppur non si discosti molto dai classici schemi della serie (una mossa, questa, che fa pensare a come la Nintendo abbia evidentemente rivolto PH non solo a chi si avvicina per la prima volta alla saga grazie al DS, ma anche ai veterani di Zelda) riesce ad essere fresco come non mai grazie al suo sistema di controllo delizioso: ogni azione, ogni enigma e ogni minigioco traboccano di freschezza e di idee geniali, e capitera' piuttosto spesso di rimanere piacevolmente sorpresi di fronte alle trovate a cui ci troveremo innanzi: in una parola PH e' un raro gioiello come pochissimi se ne vedono, e dimostra come l'innovazione in certi casi sia sinonimo di delizia e divertimento.
 Un piccolo appunto va forse all'uso delle armi, talvolta leggermente scomodo perche' mentre scegliamo un'arma il gioco non si ferma (e quindi se dovrete cambiarla o organizzarvi per usarla gli eventi non si congeleranno) come succede negli altri Zelda, e cio' costringe il giocatore a sbrigarsi e ad acquisire una notevole "velocita' di pennino"; tuttavia questa è un'inezia, e una volta acquisita la sovracitata abilita' col pennino DS le cose saranno piu' semplici. A tutto questo si aggiunge anche una simpatica modalita' multiplayer anche on-line , in cui a turno un giocatore impersona Link e gli altri impersonano degli spettri: questi ultimi dovranno trovare Link mentre cerca di trasportare dei cristalli in una sorta di "rubabandiera": niente di eccezionale, ma comunque divertente quanto basta considerando che e' piu' che altro un mero contorno del gustoso piatto principale.
 L'unico vero neo del gioco e' forse la necessita' di dover tornare piu' volte al dungeon principale per poterlo esplorare ogni volta piu' a fondo: purtroppo, per visitare ogni volta un piccolo pezzo in piu', dovremo ricominciarlo sempre da capo...e cio', alla lunga, può essere noioso; e la faccenda peggiora ulteriormente quando non riusciremo ad andare fino in fondo nel tempo che ci concede la clessidra, perchè dovremo ricominciare da capo il dungeon anche in quel caso. Un innegabile piccolo difetto, che ad ogni modo non intacca le virtù di PH e che comunque si puo' trascurare considerando che ci troviamo innanzi ad un gran gioco.
 
The Legend of Zelda - Phantom Hourglass (2)

TECNICAMENTE



PH e' senza dubbio impressionante anche per quanto riguarda il lato puramente tecnico: graficamente e' forse il miglior gioco mai visto su DS; lo stile e' ripreso dal suo predecessore per cubo, e il gioco si presenta assai simile a tWW: molto simile a un cartone animato; i colori sono sgargianti, allegri e mai fuori posto, ed elementi 2D (come ambienti, alberi e alcuni elementi del paesaggio) sono sapientemente mescolati ad altri 3D (come i personaggi e il mare) : il risultato e' sensazionale. Le animazioni dei personaggi e dei nemici sono fluide, le textures ispiratissime...tanto che a tratti soprattutto in mare sembra quasi di giocare a The Wind Waker. Certo, e' impossibile raggiungere i livelli tecnici di un Gamecube, ma di piu' al DS non si puo' proprio chiedere. Come visuale, il gioco e' da considerarsi quindi un ibrido fra i migliori episodi in 2D e l'episodio per cubo.
 Il sonoro fa la sua grossa parte, proponendo musiche d'alta scuola come nella tradizione della saga (alcune riprese pari pari da The Wind waker, e cio 'e' un bene) , motivi sempre orecchiabili e un buonissimo comparto di voci e azzeccatissimi effetti sonori. La giocabilita' e il divertimento si attestano su livelli eccelsi: i primi minuti di gioco ci si puo' sentire leggermente spaesati dal sistema di controllo totalmente rinnovato, ma una volta fattaci l'abitudine giocare a PH diventa un vero spasso! La longevita'e' piuttosto alta: il mare e' abbastanza vasto, e le isole da esplorare non sono affatto poche; i dungeons non sono tantissimi, ma ci attestiamo comunque su buoni livelli: per un giocatore esperto non risulteranno difficili, ma e' una piccola pecca che si puo' tranquillamente perdonare (anche tenendo conto che PH sara' il primo Zelda per molti) visto il quadro generale.
The Legend of Zelda - Phantom Hourglass (3)

CONCLUSIONI



PH e' lo Zelda che tutti aspettavano: divertente, fresco, originalissimo e mai banale. Senza dubbio uno dei capitoli migliori di sempre, e senza dubbio il miglior gioco DS dai tempi di New Super Mario Bros nonche' uno dei migliori giochi DS IN ASSOLUTO . Farselo sfuggire sarebbe un errore imperdonabile, che voi siate dei fan di Zelda oppure no: se quest'anno doveste comprare un solo gioco per DS, fate che sia questo!

Scheda tecnica


Valutazione

Divertimento — 9.5
  • Una volta abituati al sistema di controllo, si lascia giocare che e' un piacere
Sonoro — 9
  • Musiche vecchie e nuove, sempre sopra le righe
Grafica — 10
  • Impressionante, forse la miglior grafica mai vista su DS!!!
Giocabilità — 9.5
  • Sistema di controllo innovativo e immediato
  • Caratteristiche del DS sfruttate egregiamente
Longevità — 9
  • Un mondo vasto e molte isole da esplorare
  • Dungeons in buon numero
  • La modalita' multiplayer aggiunge qualche ora al totale
  • Difficolta' leggermente al di sotto della media, almeno per i veterani

Totale 9.5


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