The Legend of Zelda: Twilight Princess
Dopo anni e anni di attesa, resa ancora più insopportabile da qualche sporadico e meraviglisoo trailer,…
Dopo anni e anni di attesa, resa ancora più insopportabile da qualche sporadico e meraviglisoo trailer, ci troviamo fra le mani The Legend of Zelda: Twilight Princess.
Esso ripercorre le orme di recenti capisaldi videoludici, come "the Wind Waker", ma lo fa ispirandosi a quello che, fra i suoi predecessori, è stato acclamato dalla critica mondiale come il più bel videogioco di sempre: Ocarina of Time.
Certo, raccogliere l'eredità spirituale di OoT è un'impresa che pare impossibile: stiamo parlando di un gioco perfetto, e TP (abbrevieremo così Twilight Princess) ce la mette davvero tutta per esserne all'altezza e per regalare ai giocatori le emozioni che OoT, a suo tempo, regalò. La domanda è: ce l'ha fatta? TP è davvero all'altezza del leggendario OoT? Risponderemo alla fine...
La vita scorre lenta e sonnacchiosa al villaggio Tauro: gli abitanti di questo bucolico posticino, che sorge in una radura scavata fra foreste e montagne, sono agricoltori e pastori che conducono una vita fatta di sorrisi; fra di loro troviamo Link, un ragazzo cresciuto in campagna; egli viene incaricato dal capo-villaggio di portare alla famiglia reale di Hyrule un dono in segno di amicizia, ma proprio mentre si appresta a partire, un'aura oscura avvolge la foresta portando con sè presenze malvagie, mostri e ombre assassine.
Link si trova coinvolto, suo malgrado, in questa vicenda...e scoprirà presto di essere l'eroe destinato a riportare la luce nel mondo...il prescelto dalle dee!TP riporta in auge un concetto già visto nei suoi illustri predecessori (in particolar modo in A Link to the Past e in OoT): le 2 dimensioni; forse rifacendosi più a aLttP (che mostrava una dimensione oscura vera e propria) che a OoT (dove le 2 "versioni" di Hyrule erano date da 7 anni di differenza), TP ripropone una "dimensione della luce" ed una "dimensione oscura"; essa è data dai poteri malvagi del Re dell'Ombra, e si espande a macchia d'olio avvolgendo Hyrule in un'atmosfera ovattata, silenziosa, incolore, inquietante e superba al tempo stesso.
L'essenza di Zelda, per chi non lo sapesse, è così fatta: si tratta di seguire un filo conduttore (la storia), che porterà a risolvere enigmi e dungeons combattendo contro mostri e cattivoni di turno, ma non solo; ciò che contraddistingue i giochi della gloriosa saga da un mero "procedi e combatti", è il fattore esplorazione misto a vari sottogiochi; infatti, per spezzare gli obblighi della missione principale, il giocatore potrà (e spesso dovrà) esplorare spazi aperti e vasti, nonchè risolvere delle sub-quest (per esempio, fare un lavoretto o un favore per conto di qualche personaggio) in cambio di ricompense più o meno utili per continuare l'avventura come un potenziamento, o un aumento di energia.
TP non fa eccezione, riproponendo questo schema classico e vincente.
Come già detto, i legami con altri episodi della saga sono innumerevoli; TP è il gioco destinato a succedere a OoT, e lo si capisce subito: mentre The Wind Waker, con il suo stile grafico in cell shading, si contrapponeva allo stile grafico più "serio" visto in OoT, qui quello stile viene ripreso e ad esso vengono apportate leggere modifiche per renderlo simile ma al contempo nuovo rispetto a ciò che avevamo visto e amato in OoT; il risultato è stupefacente, e dimostra ancora una volta come la Nintendo ci sappia fare. Sarebbe erroneo pensare, però, che TP sia una copia degli altri Zelda: è inevitabile che vi sia somiglianza fra tutti, ma ogni episodio riesce ad avere una propria identità meravigliosa che lo distingue impeccabilmente dagli altri; simili ma favolosamente diversi, e TP non fa eccezione.
Ciò che rende TP unico e lo distingue dagli altri Zelda, è la possibilità che avrà Link di tramutarsi in un lupo; sottoforma di bestia, Link potrà avere dalla sua alcune capacità peculiari, come l'istinto: esso gli permetterà di seguire piste odorose, di muoversi più velocemente e di scavare per trovare passaggi segreti: Link agirà come lupo principalmente nella dimensione oscura, poichè il potere malvagio che in essa si annida non permette di conservare la propria forma al nostro eroe, che si trasformerà ogni qualvolta toccherà il potere oscuro. Link dovrà restituire la luce a Hyrule, "scacciando" le ombre e dando a sè stesso la possibilità di tornare umano per combattere il male.
I combattimenti sono un'altra novità sostanziale: il personaggio di Link è sempre stato sinistrorso nell'impugnare la spada, ed infatti nella versione Gamecube del gioco è tutto come è sempre stato; nella versione Wii, invece, il gioco viene "specchiato" rendendo Link destrorso e capovolgendo di fatto la mappa e l'est con l'ovest: a questo punto, i combattimenti verranno affrontati Wiimote alla mano, e brandendo il telecomando daremo colpi di spada. Suona un pò strano all'inizio, ma ben presto ci si accorge di come in questo modo la faccenda si faccia molto più coinvolgente e più "fisica": nonostante la spada non "segua" fedelmente i movimenti della nostra mano, avremo molta più soddisfazione nel dare un bel colpo di spada ai nemici, e, fidatevi, sarà dura tornare a giocare in maniera "classica". Il Wiimote sarà usato anche con arco e frecce, e permetterà, puntando lo schermo, una precisione molto maggiore di quella che avremmo con un classico stick: sembrerà difficile all'inizio, ma una volta presoci la mano sarà immediato e semplice.
Per ciò che riguarda le armi, troviamo anche qui delle piacevoli novità; accanto ad armi di vecchia data che faranno scendere una lacrimuccia ai veterani (arco e frecce, bombe, boomerang), ne troviamo alcune che sono una novità assoluta nel panorama della saga: trattasi di oggettini assai ispirati che portano una buona carica di novità e che sanno farsi amare.
Tecnicamente parlando, TP è fantastico; dimostra al mondo, come se ce ne fosse bisogno, che davanti a un'opera simile non si può che rimanere a bocca spalancata; che quando dietro ad un gioco ci sono amore e sapienza, tutti quei particolari che oggi sono tanto in voga, come la rincorsa all'ultimo poligono o l'alta definizione, non solo passano in secondo piano...ma possono pure essere dimenticati.
Graficamente TP è sontuoso: lo stile grafico dei personaggi è fantastico, così come la caratterizzazione: ognuno ha il suo particolare aspetto, talvolta buffo, talvolta austero, che ci rende partecipi del suo carattere; soprattutto quelli principali vengono caratterizzati in maniera incredibile; Link non è mai stato così affascinante, e Zelda così bella; senza menzionare Midna, la misteriosa creatura che affiancherà Link nella sua avventura...obiettivamente, ci troviamo di fronte ad uno dei personaggi più riusciti dell'universo Nintendo: il giocatore imparerà presto ad amare Midna, che risulta profonda, accattivante, spassosa ed infine adorabile. Parlando di dungeon, quelli qui presenti sono disegnati con cura, ed ognuno di essi ha uno stile, una precisa identità.
Anche i nemici fanno la loro parte: sono costruiti con cura e maestria, e mai sono banali o scontati; anche il più insignificante dei pischelli è ricreato con una cura quasi maniacale, ed i boss sono semplicemente impressionanti: grandi, grossi e terrificanti, alcuni fanno venire la pelle d'oca.
I paesaggi, poi, sono sbalorditivi: si passa dal simpatico villaggio Tauro alla suggestiva foresta, dall'epica pianura di Hyrule al romantico lago Hylia, costruito con maestria e con colori magnifici...passando per ghiacciai sperduti e deserti desolati e torridi, per non parlare del borgo di Hyrule: ci si trova immersi nel mercato, e sembra davvero di venire trasportati in un altro mondo incantato, pieno di gente alle prese con i propri problemi e la propria vita; tutto è impregnato di magia, di amore, di poesia...il giocatore si trova presto ad amare la terra di Hyrule, a sentirla sua, ad immergercisi anima e corpo senza volerne più uscire; Anche la dimensione oscura lascia un segno nella mente e nel cuore del giocatore: con la sua atmosfera silenziosa, brutale ma al contempo addormentata, lascia un ricordo gradevole e sgradevole allo stesso tempo: i colori usati nel costruirla (nero, giallastro, grigio) le donano un aspetto unico.
Il comparto sonoro, poi, da una corposa mano a quello grafico, presentandoci effetti sonori azzeccatissimi...per non parlare delle musiche: alcune nuove di zecca (favolosa quella della piana di Hyrule), altre riprese da precedenti capitoli della saga, ma comunque tutte ispiratissime, orchestrate, epiche, coinvolgenti, mai banali; tutte accompagnano il giocatore ed i suoi stati d'animo, spesso riflettendoli, confezionandoci una vera perla. Ognuna di esse è perfetta in riferimento al luogo o al momento in cui viene proposta, e resta nel cuore.
Senza fare inutili preamboli, TP diverte sul serio: è un divertimento che deriva anche e soprattutto dall'immersione con la storia, col fatto di immedesimarsi in Link; i colpi di scena della trama non sono pochi, e ciò contribuisce a tenere sempre sveglio l'interesse del giocatore; da questo punto di vista, la differenza con OoT è che mentre in quest'ultimo la trama viene svelata quasi totalmente all'inizio, in TP la scopriremo poco per volta procedendo nel gioco; TP sa ammaliare con la sua magia come pochissimi altri giochi, e spesso il giocatore dovrà forzarsi a fermarsi per non procedere troppo velocemente nonostante tutto lo invogli ad andare avanti. Dal punto di vista della longevità, TP merita tutto il rispetto possibile: Hyrule, stavolta, è vasta come mai lo è stata (solo la pianura è vasta 7/8 volte quella di OoT), e gli ambienti sono vari e diversificati (foreste, laghi, deserti, ghiacciai, caverne), tutti suggestivi ed epici.
I dungeon, dopo le lamentele dovute allo scarso numero presente in The Wind Waker, sono tornati ad essere abbastanza anche per i pretenziosi: come già detto sono meravigliosamente suggestivi e superbamente costruiti, ed ognuno di essi ha una sua identità; l'unico appunto che si può fare (ma dobbiamo essere oggettivi) va alla loro difficoltà: ai giocatori più navigati potrebbero apparire un pò troppo lineari, talvolta semplici (se si ha un pò di esperienza, li si può risolvere senza alcuna difficoltà), ma per chi si avvicina per la prima volta a uno Zelda, la difficoltà è senza dubbio ben calibrata quanto basta.
Presenti anche un buon numero di minigiochi e sub-quest, anche se forse un paio in più non sarebbero stati male: questa volta il tempo che intercorre fra un dungeon e un altro è riempito più da esplorazione pura che da rapporti con altri personaggi...ma è una scelta mirata: in Majora's Mask, per esempio, venivano esaltate le sub-quests e l'interazione con le persone, che portavano il giocatore a partecipare attivamente alla vita degli abitanti di Termina; in TP incontrerete parecchie persone simpatiche che chiederanno il vostro aiuto, ma l'attenzione è rivolta soprattutto alla pura esplorazione...ci sarà da cavalcare parecchio in sella a Epona, ma è proprio questo che rende TP unico e meraviglioso: correre per Hyrule in groppa al fido destriero è già di per se un'esperienza unica e indimenticabile, provare per credere!
Sempre tornando al discorso longevità, TP è così grande che per finirlo ci vorranno svariate decine di ore...ed è così favoloso che l'idea di finirlo più volte (ricominciandolo da capo) potrebbe presentarsi insistente nel nostro cervello.
Eccoci, infine, a rispondere alla fatidica domanda: TP è meglio di OoT? E' degno di raccogliere la ciclopica eredità lasciata dal capolavoro assoluto per N64?
La risposta è che TP non è meglio di OoT; il fatto è che OoT ha lasciato un segno indelebile nella mente di tutti per il fatto che, oltre ad essere praticamente perfetto, è stato il primo Zelda in 3D...ed essendo il glorioso capostipite a cui si sono ispirati tutti i capitoli tridimensionali susseguenti (Majora's Mask, The Wind Waker, Twilight Princess), è destinato a restare sul podio della perfezione, ed è impossibile non incappare nell'inevitabile paragone con esso sminuendo di conseguenza il gioco in esame qualunque esso sia. Ad ogni modo, TP non merita un giudizio troppo negativo, perchè ogni capitolo di Zelda fa storia a sè, e così come OoT è unico a modo suo, TP lo è in un altro modo.
Risulta a conti fatti sicuramente inferiore a OoT: la storia è meno scorrevole, la difficoltà è più bassa, stranamente non ci sono molte sub-quests (che, per tradizione della saga, sono sempre numerose) e non riesce ad eguagliare OoT per tanti altri piccoli particolari che noteranno i cultori della saga; tutto sommato, comunque, rimane un ottimo gioco, sicuramente ben al di sopra della media. Sicuramente il Gamecube non poteva avere un miglior canto del cigno, ed il Wii non poteva partire meglio di così...ma la speranza è che TP sia solo la punta dell'iceberg di quello che ci aspetta con questa nuova console.
Ad ogni modo, consigliato senza dubbio.
Esso ripercorre le orme di recenti capisaldi videoludici, come "the Wind Waker", ma lo fa ispirandosi a quello che, fra i suoi predecessori, è stato acclamato dalla critica mondiale come il più bel videogioco di sempre: Ocarina of Time.
Certo, raccogliere l'eredità spirituale di OoT è un'impresa che pare impossibile: stiamo parlando di un gioco perfetto, e TP (abbrevieremo così Twilight Princess) ce la mette davvero tutta per esserne all'altezza e per regalare ai giocatori le emozioni che OoT, a suo tempo, regalò. La domanda è: ce l'ha fatta? TP è davvero all'altezza del leggendario OoT? Risponderemo alla fine...
L'OSCURITA' AVVOLGE HYRULE...
La vita scorre lenta e sonnacchiosa al villaggio Tauro: gli abitanti di questo bucolico posticino, che sorge in una radura scavata fra foreste e montagne, sono agricoltori e pastori che conducono una vita fatta di sorrisi; fra di loro troviamo Link, un ragazzo cresciuto in campagna; egli viene incaricato dal capo-villaggio di portare alla famiglia reale di Hyrule un dono in segno di amicizia, ma proprio mentre si appresta a partire, un'aura oscura avvolge la foresta portando con sè presenze malvagie, mostri e ombre assassine.
Link si trova coinvolto, suo malgrado, in questa vicenda...e scoprirà presto di essere l'eroe destinato a riportare la luce nel mondo...il prescelto dalle dee!TP riporta in auge un concetto già visto nei suoi illustri predecessori (in particolar modo in A Link to the Past e in OoT): le 2 dimensioni; forse rifacendosi più a aLttP (che mostrava una dimensione oscura vera e propria) che a OoT (dove le 2 "versioni" di Hyrule erano date da 7 anni di differenza), TP ripropone una "dimensione della luce" ed una "dimensione oscura"; essa è data dai poteri malvagi del Re dell'Ombra, e si espande a macchia d'olio avvolgendo Hyrule in un'atmosfera ovattata, silenziosa, incolore, inquietante e superba al tempo stesso.
LA LEGGENDA RITORNA!!!!
L'essenza di Zelda, per chi non lo sapesse, è così fatta: si tratta di seguire un filo conduttore (la storia), che porterà a risolvere enigmi e dungeons combattendo contro mostri e cattivoni di turno, ma non solo; ciò che contraddistingue i giochi della gloriosa saga da un mero "procedi e combatti", è il fattore esplorazione misto a vari sottogiochi; infatti, per spezzare gli obblighi della missione principale, il giocatore potrà (e spesso dovrà) esplorare spazi aperti e vasti, nonchè risolvere delle sub-quest (per esempio, fare un lavoretto o un favore per conto di qualche personaggio) in cambio di ricompense più o meno utili per continuare l'avventura come un potenziamento, o un aumento di energia.
TP non fa eccezione, riproponendo questo schema classico e vincente.
LEGAMI
Come già detto, i legami con altri episodi della saga sono innumerevoli; TP è il gioco destinato a succedere a OoT, e lo si capisce subito: mentre The Wind Waker, con il suo stile grafico in cell shading, si contrapponeva allo stile grafico più "serio" visto in OoT, qui quello stile viene ripreso e ad esso vengono apportate leggere modifiche per renderlo simile ma al contempo nuovo rispetto a ciò che avevamo visto e amato in OoT; il risultato è stupefacente, e dimostra ancora una volta come la Nintendo ci sappia fare. Sarebbe erroneo pensare, però, che TP sia una copia degli altri Zelda: è inevitabile che vi sia somiglianza fra tutti, ma ogni episodio riesce ad avere una propria identità meravigliosa che lo distingue impeccabilmente dagli altri; simili ma favolosamente diversi, e TP non fa eccezione.
LA NOVITA' DI TWILIGHT PRINCESS
Ciò che rende TP unico e lo distingue dagli altri Zelda, è la possibilità che avrà Link di tramutarsi in un lupo; sottoforma di bestia, Link potrà avere dalla sua alcune capacità peculiari, come l'istinto: esso gli permetterà di seguire piste odorose, di muoversi più velocemente e di scavare per trovare passaggi segreti: Link agirà come lupo principalmente nella dimensione oscura, poichè il potere malvagio che in essa si annida non permette di conservare la propria forma al nostro eroe, che si trasformerà ogni qualvolta toccherà il potere oscuro. Link dovrà restituire la luce a Hyrule, "scacciando" le ombre e dando a sè stesso la possibilità di tornare umano per combattere il male.
I combattimenti sono un'altra novità sostanziale: il personaggio di Link è sempre stato sinistrorso nell'impugnare la spada, ed infatti nella versione Gamecube del gioco è tutto come è sempre stato; nella versione Wii, invece, il gioco viene "specchiato" rendendo Link destrorso e capovolgendo di fatto la mappa e l'est con l'ovest: a questo punto, i combattimenti verranno affrontati Wiimote alla mano, e brandendo il telecomando daremo colpi di spada. Suona un pò strano all'inizio, ma ben presto ci si accorge di come in questo modo la faccenda si faccia molto più coinvolgente e più "fisica": nonostante la spada non "segua" fedelmente i movimenti della nostra mano, avremo molta più soddisfazione nel dare un bel colpo di spada ai nemici, e, fidatevi, sarà dura tornare a giocare in maniera "classica". Il Wiimote sarà usato anche con arco e frecce, e permetterà, puntando lo schermo, una precisione molto maggiore di quella che avremmo con un classico stick: sembrerà difficile all'inizio, ma una volta presoci la mano sarà immediato e semplice.
Per ciò che riguarda le armi, troviamo anche qui delle piacevoli novità; accanto ad armi di vecchia data che faranno scendere una lacrimuccia ai veterani (arco e frecce, bombe, boomerang), ne troviamo alcune che sono una novità assoluta nel panorama della saga: trattasi di oggettini assai ispirati che portano una buona carica di novità e che sanno farsi amare.
TECNICAMENTE
Tecnicamente parlando, TP è fantastico; dimostra al mondo, come se ce ne fosse bisogno, che davanti a un'opera simile non si può che rimanere a bocca spalancata; che quando dietro ad un gioco ci sono amore e sapienza, tutti quei particolari che oggi sono tanto in voga, come la rincorsa all'ultimo poligono o l'alta definizione, non solo passano in secondo piano...ma possono pure essere dimenticati.
Graficamente TP è sontuoso: lo stile grafico dei personaggi è fantastico, così come la caratterizzazione: ognuno ha il suo particolare aspetto, talvolta buffo, talvolta austero, che ci rende partecipi del suo carattere; soprattutto quelli principali vengono caratterizzati in maniera incredibile; Link non è mai stato così affascinante, e Zelda così bella; senza menzionare Midna, la misteriosa creatura che affiancherà Link nella sua avventura...obiettivamente, ci troviamo di fronte ad uno dei personaggi più riusciti dell'universo Nintendo: il giocatore imparerà presto ad amare Midna, che risulta profonda, accattivante, spassosa ed infine adorabile. Parlando di dungeon, quelli qui presenti sono disegnati con cura, ed ognuno di essi ha uno stile, una precisa identità.
Anche i nemici fanno la loro parte: sono costruiti con cura e maestria, e mai sono banali o scontati; anche il più insignificante dei pischelli è ricreato con una cura quasi maniacale, ed i boss sono semplicemente impressionanti: grandi, grossi e terrificanti, alcuni fanno venire la pelle d'oca.
I paesaggi, poi, sono sbalorditivi: si passa dal simpatico villaggio Tauro alla suggestiva foresta, dall'epica pianura di Hyrule al romantico lago Hylia, costruito con maestria e con colori magnifici...passando per ghiacciai sperduti e deserti desolati e torridi, per non parlare del borgo di Hyrule: ci si trova immersi nel mercato, e sembra davvero di venire trasportati in un altro mondo incantato, pieno di gente alle prese con i propri problemi e la propria vita; tutto è impregnato di magia, di amore, di poesia...il giocatore si trova presto ad amare la terra di Hyrule, a sentirla sua, ad immergercisi anima e corpo senza volerne più uscire; Anche la dimensione oscura lascia un segno nella mente e nel cuore del giocatore: con la sua atmosfera silenziosa, brutale ma al contempo addormentata, lascia un ricordo gradevole e sgradevole allo stesso tempo: i colori usati nel costruirla (nero, giallastro, grigio) le donano un aspetto unico.
Il comparto sonoro, poi, da una corposa mano a quello grafico, presentandoci effetti sonori azzeccatissimi...per non parlare delle musiche: alcune nuove di zecca (favolosa quella della piana di Hyrule), altre riprese da precedenti capitoli della saga, ma comunque tutte ispiratissime, orchestrate, epiche, coinvolgenti, mai banali; tutte accompagnano il giocatore ed i suoi stati d'animo, spesso riflettendoli, confezionandoci una vera perla. Ognuna di esse è perfetta in riferimento al luogo o al momento in cui viene proposta, e resta nel cuore.
DIVERTIMENTO E LONGEVITA'
Senza fare inutili preamboli, TP diverte sul serio: è un divertimento che deriva anche e soprattutto dall'immersione con la storia, col fatto di immedesimarsi in Link; i colpi di scena della trama non sono pochi, e ciò contribuisce a tenere sempre sveglio l'interesse del giocatore; da questo punto di vista, la differenza con OoT è che mentre in quest'ultimo la trama viene svelata quasi totalmente all'inizio, in TP la scopriremo poco per volta procedendo nel gioco; TP sa ammaliare con la sua magia come pochissimi altri giochi, e spesso il giocatore dovrà forzarsi a fermarsi per non procedere troppo velocemente nonostante tutto lo invogli ad andare avanti. Dal punto di vista della longevità, TP merita tutto il rispetto possibile: Hyrule, stavolta, è vasta come mai lo è stata (solo la pianura è vasta 7/8 volte quella di OoT), e gli ambienti sono vari e diversificati (foreste, laghi, deserti, ghiacciai, caverne), tutti suggestivi ed epici.
I dungeon, dopo le lamentele dovute allo scarso numero presente in The Wind Waker, sono tornati ad essere abbastanza anche per i pretenziosi: come già detto sono meravigliosamente suggestivi e superbamente costruiti, ed ognuno di essi ha una sua identità; l'unico appunto che si può fare (ma dobbiamo essere oggettivi) va alla loro difficoltà: ai giocatori più navigati potrebbero apparire un pò troppo lineari, talvolta semplici (se si ha un pò di esperienza, li si può risolvere senza alcuna difficoltà), ma per chi si avvicina per la prima volta a uno Zelda, la difficoltà è senza dubbio ben calibrata quanto basta.
Presenti anche un buon numero di minigiochi e sub-quest, anche se forse un paio in più non sarebbero stati male: questa volta il tempo che intercorre fra un dungeon e un altro è riempito più da esplorazione pura che da rapporti con altri personaggi...ma è una scelta mirata: in Majora's Mask, per esempio, venivano esaltate le sub-quests e l'interazione con le persone, che portavano il giocatore a partecipare attivamente alla vita degli abitanti di Termina; in TP incontrerete parecchie persone simpatiche che chiederanno il vostro aiuto, ma l'attenzione è rivolta soprattutto alla pura esplorazione...ci sarà da cavalcare parecchio in sella a Epona, ma è proprio questo che rende TP unico e meraviglioso: correre per Hyrule in groppa al fido destriero è già di per se un'esperienza unica e indimenticabile, provare per credere!
Sempre tornando al discorso longevità, TP è così grande che per finirlo ci vorranno svariate decine di ore...ed è così favoloso che l'idea di finirlo più volte (ricominciandolo da capo) potrebbe presentarsi insistente nel nostro cervello.
L'INGRATO PARAGONE
Eccoci, infine, a rispondere alla fatidica domanda: TP è meglio di OoT? E' degno di raccogliere la ciclopica eredità lasciata dal capolavoro assoluto per N64?
La risposta è che TP non è meglio di OoT; il fatto è che OoT ha lasciato un segno indelebile nella mente di tutti per il fatto che, oltre ad essere praticamente perfetto, è stato il primo Zelda in 3D...ed essendo il glorioso capostipite a cui si sono ispirati tutti i capitoli tridimensionali susseguenti (Majora's Mask, The Wind Waker, Twilight Princess), è destinato a restare sul podio della perfezione, ed è impossibile non incappare nell'inevitabile paragone con esso sminuendo di conseguenza il gioco in esame qualunque esso sia. Ad ogni modo, TP non merita un giudizio troppo negativo, perchè ogni capitolo di Zelda fa storia a sè, e così come OoT è unico a modo suo, TP lo è in un altro modo.
Risulta a conti fatti sicuramente inferiore a OoT: la storia è meno scorrevole, la difficoltà è più bassa, stranamente non ci sono molte sub-quests (che, per tradizione della saga, sono sempre numerose) e non riesce ad eguagliare OoT per tanti altri piccoli particolari che noteranno i cultori della saga; tutto sommato, comunque, rimane un ottimo gioco, sicuramente ben al di sopra della media. Sicuramente il Gamecube non poteva avere un miglior canto del cigno, ed il Wii non poteva partire meglio di così...ma la speranza è che TP sia solo la punta dell'iceberg di quello che ci aspetta con questa nuova console.
Ad ogni modo, consigliato senza dubbio.
Valutazione
- Divertimento — 10
-
- Coinvolgente e appassionante come nella tradizione
- Il sistema di controllo Nunchuk-Wiimote aggiunge divertimento e fisicità al gioco, ed è molto comodo e preciso
- Sonoro — 9.5
-
- Musiche ed effetti sonori non deludono le aspettative!
- Grafica — 9
-
- Sicuramente di grande impatto, davvero notevole
- E' pur sempre un gioco per Gamecube, quindi di vecchia generazione
- Giocabilità — 9
-
- E' Zelda, e ciò è sinonimo di qualità e coinvolgimento
- Gameplay pressochè invariato rispetto ai precedenti capitoli
- Longevità — 8.5
-
- Sicuramente vasto e lungo da portare a termine
- I dungeons sono semplici, e la difficoltà generale piuttosto bassa
- Scarsità di subquests: un paio in più non avrebbero certo fatto male
Totale 9.0
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