Le ultime lacrime del 3DS
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Nel primo trimestre dell'anno fiscale 2014-2015 il 3DS ha venduto nel mondo 0.82 M di unità, scendendo per la terza volta sotto la soglia simbolica del milione, in continuità con la fine dello scorso trimestre.
Hardware Ap-Jn Jl-Sp Oc-Dc Ja-Mr FY LTD FY 2010/11 - - - 3.61 3.61 3.61 FY 2011/12 0.71 2.36 8.36 2.10 13.53 17.13 FY 2012/13 1.86 3.20 7.65 1.24 13.95 31.09 FY 2013/14 1.40 2.49 7.76 0.59 12.24 43.33 FY 2014/15 0.82 1.27 4.99 - 7.08 50.41 |
La console è poi riuscita a riprendersi, ma con numeri regolarmente inferiori agli anni precedenti, nonostante l'uscita del New 3DS in Giappone.
Questo dato fa riflettere: il DS andò sotto il milione solo al suo settimo anno di vita.
Hardware Ap-Jn Jl-Sp Oc-Dc Ja-Mr FY LTD FY 2004/05 - - 2.84 2.43 5.27 5.27 FY 2005/06 1.38 2.19 5.59 2.30 11.46 16.73 FY 2006/07 4.54 5.55 8.79 4.68 23.56 40.29 FY 2007/08 6.98 6.37 11.15 5.81 30.31 70.60 FY 2008/09 6.94 6.79 11.89 5.56 31.18 101.78 FY 2009/10 5.97 5.73 11.65 3.76 27.11 128.89 FY 2010/11 3.15 3.54 9.01 1.82 17.52 146.42 FY 2011/12 1.44 1.14 2.06 0.46 5.10 151.52 FY 2012/13 0.54 0.44 1.17 0.20 2.35 153.87 FY 2013/14 0.06 0.04 0.01 0.02 0.13 153.99 |
Dopo nemmeno quattro anni il 3DS è una console morente non solo ludicamente e concettualmente (ora ci arriviamo), ma anche economicamente sembra avere sempre meno da dire e difficilmente verranno soddisfatte le previsione di Nintendo (12.00 M di unità vendute nell'anno fiscale 2014/15) nonostante il lancio del New 3DS in Occidente. Il lancio di un (ennesimo) nuovo modello in questo periodo non è casuale: Nintendo ha ormai sparato tutte le cartucce che aveva e difficilmente qualcuno interessato al 3DS non è già in possesso della console. Domani Nintendo potrebbe annunciare un nuovo episodio di Mario, di Zelda e di Pokémon, ma fra Mario 3D Land, A Link Between World e X/Y virtualmente l'intero pubblicato interessato ha ormai già acquistato la console. E' questo il motivo delle vendite sotto le aspettative durante il periodo Natalizio: per quanto Smash Bros. e gli ultimi remake dei Pokémon abbiano senz'altro aiutato la console non era certo realistico aspettarsi un acquisto in massa in quanto quei giochi sono rivolti agli attuali utenti (alzi la mano chi, interessato a Smash Bros., non ha già acquistato il 3DS per Mario o Zelda).
Da qui la necessità di lanciare il New 3DS, un prodotto a metà strada fra un restyling ed una nuova console. Una console-frankestein costruita con i pezzi del cadavere del 3DS che avrà, teoricamente, giochi esclusivi o con funzioni speciali. Diciamo teoricamente perché difficilmente tutti coloro che hanno acquistato il 3DS acquisteranno il New 3DS: data l'irrilevenza del pubblico del New 3DS rispetto a quello del 3DS in generale, dunque, Nintendo non realizzerà mai giochi di spessore rivolti solo al nuovo modello (l'unico annunciato, Xenoblade, non a caso, è un porting). Perché dunque pubblicizzare fantomatici giochi esclusivi se mai ci saranno? Perché creare una console nuova solo per metà? E' semplice: per spingere quanti più utenti possibili al riacquisto, promettendo qualcosa che mai ci sarà. La maggior potenza hardware e lo stick C farebbero pensare all'arrivo in massa di giochi di alto spessore, sulla falsariga di prodotti come Metal Gear Solid 3 o Resident Evil: Revelations visti al lancio della console ormai diversi anni fa (giochi, fra l'altro, che piangevano per la mancanza del secondo analogico) ma, per motivi che vedremo successivamente, questa ipotesi non si realizzerà mai, checché possano affermare la demagogiche parole di Nintendo e Iwata.
Come abbiamo detto sul fronte software Nintendo ha già sparato tutte le sue cartucce: abbiamo avuto Mario platform sia 2D che 3D, il remake degli Zelda per Nintendo64 ed un nuovo episodio, Kid Icarus, Kirby, Fire Emblem, Animal Crossing, sia Mario & Luigi che Paper Mario, Luigi's Mansion... tutti i brand Nintendo importanti sono stati rilasciati (con l'eccezione di Metroid), alcuni per la prima volta su portatile. Ma come sono stati rilasciati? Purtroppo Nintendo ha voluto giocare sicuro non rivoluzionando le sue serie: con l'eccezione di Mario 3D Land, Paper Mario (per questo ingiustamente vituperato) e parzialmente ALBW le altre serie non modificando radicalmente il loro concept, limitandosi a delle modifiche più o meno marginali sotto certi aspetti (vedi Fire Emblem reso più di massa, la modalità sindaco in Animal Crossing, la nuova visuale in Pokémon). Sono molto lontani i tempi del DS in cui il touch-screen metteva in discussione l'identità stessa del genere platform (Kirby), tentava nuovi approcci all'action (Zelda), proponeva (certo un po' goffamente) l'FPS su portatile (Metroid) o sperimentava con i puzzle game. L'effetto 3D non è risultato altrettanto rivoluzionario e nella maggior parte dei casi (ci sono certo alcune eccezioni: alcune sezioni di 3D Land o il bellissimo Pullblox -e seguito- su eShop, ad esempio) se ne può tranquillamente prescindere.
Anche il supporto terze parti è stato deludente: se all'inizio il 3DS sembrò proporsi come un ideale successore anche della PSP, con giochi tipicamente "da home" come Revelations, Mirror of Fate o il remake di Metal Gear Solid 3, dopo poco tempo le varie software house hanno abbandonato Nintendo, forse comprendendo che il futuro del mercato portatile è su smartphone. Particolarmente significativi in questo senso alcuni recenti annunci dal Giappone: Terra Battle, l'ultimo gioco di Sakaguchi, è uscito su iOS, così come sono usciti su iOS ed Android i remake dei vari Dragon Quest. L'Occidente intanto sta rilasciando sui sistemi operativi Google e (sopratutto) Apple piccole perle come Monument Valley o 80 days. Sono questi giochi che un tempo sarebbero stati destinati al Nintendo DS (ricordate i tantissimi RPG che popolarono quella console, i vari remake Square-Enix o giochi sperimentali di piccoli sviluppatori occidentali come Scribblenauts o Soul Bubbles?). I casi di Revelations e Mirror of Fate sono poi emblematici di questa situazione: usciti come esclusiva 3DS annunciati in pompa magna da Nintendo (che ne ha curato la distribuzione europea), i due giochi hanno palesato da subito i pesanti limiti hardware della nuova console con controlli scomodi (RE) o pesanti cali di framerate (MoF). Gli stessi limiti hardware che hanno fatto fare i salti mortali a Sakurai per portare Smash Bros. su 3DS, sacrificando nell'operazione i poveri Ice Climbers e, sopratutto, il multitasking della console (Smash fa un uso tanto intensivo delle risorse del 3DS che, ad esempio, non è possibile utilizzare il browser internet). Successivamente sia Castlevania che Revelations sono usciti, complici le scarse vendite, su altre console, dove l'esperienza di gioco non è castrata (nel caso di RE è prossimo ad uscire addirittura un sequel ovunque eccetto che su 3DS). Con queste premesse molto difficilmente vedremo titoli analoghi su New 3DS, e le tanto decantate feature esclusive rimaranno solo sulla carta.
Ma del resto, uscito in un momento delicato per il mercato handheld, durante l'ascesa degli smartphone, il 3DS è risultato sin da subito un concept privo di identità. Da un punto di vista hardware presente un touch-screen resistivo non multi-touch, il ché lo rende obsoleto se comparato ad un qualsiasi telefono e limita parecchio inedite possibilità di gameplay. Se vogliamo invece vedere il 3DS come una console per giochi "classici" è invece, come già detto, incredibile la mancanza del secondo analogico (mancanza di cui già la PSP soffrì molto all'epoca) che rende macchinoso il gameplay di prodotti più complessi. Prima del New 3DS la casa di Mario si è trovata ad offrire in corsa una soluzione a dir poco triste e pacchiana: il Pro Controller che tenta a posteriori di risolvere il problema non sarebbe dovuto nemmeno essere pensato da una azienda come Nintendo da sempre attenta all'ergonomia ed all'immediatezza dei suoi prodotti.
A livello software, infine, come non citare la disorganizzazione dell'eShop? Non solo, come su Wii U, la Virtual Console risulta essere gestita senza un piano preciso (tanti sono i classici NES e GameBoy ancora assenti, per non parlare dell'intero parco titoli SNES. Sorvoliamo per pietà sulla politica dei prezzi adottata), ma ancora è assente un reale sistema di account, magari condiviso con il Wii U. Senza tirare in ballo Valve o Apple, pioniere del mercato del digital delivering ma con struttura ed obiettivi radicalmente diversi da quelli di Nintendo, già Sony permette di acquistare un titolo su PS3 per poi giocarlo senza problemi su PS4, Vita o PSP (se il titolo è compatibile, ovviamente) o un'altra PS3, semplicemente loggandosi con il proprio account. Perché Nintendo deve costringere a comprare due volte Super Mario Bros. (un titolo del 1985, a 5€) per giocarlo su Wii U e 3DS? Perché se il mio 3DS si rompe e ne compro un altro non posso semplicemente immettere i miei dati sull'eShop per poter riscaricare gratuitamente quanto ho comprato? Nintendo ha garantito che la prossima console avrà il suo sacrosanto sistema ad account e timidi passi sono stati già fatti in questo senso con il Nintendo Network ID, ma quanto detto rimane un'assurda carenza del 3DS, una console anacronistica non solo per la sua posizione nel mercato ma anche come realizzazione. La surrealità del tutto raggiunge livelli quasi demenziali con il New 3DS: per trasferire i dati da 3DS a New 3DS possono essere richieste anche due ore... e per estrarre la scheda microSD dalla nuova console dovrete avere con voi un cacciavite. Nel 2015, quando ormai tutti i dispositivi elettronici, seguendo l'esempio di Apple, puntano ad immediatezza e design accattivante Nintendo costringe ad usare un cacciavite per trasferire i dati. Alla presentazione dell'iPhone 4 Steve Jobs quasi si scusò per gli antiestetici "buchetti" presenti nella cornice-antenna che "non sembrano quasi degni di Apple". Cinque anni dopo Iwata con una gioia mista ad orgoglio osserva le viti del New 3DS ed il suo cacciavite, memore forse delle estati passate a riparere tostapani in gioventù.
Molto probabile il successore del 3DS non sarà il 4DS. Non avrà proprio il nome DS, brand che ormai riesce a generare più confusione che altro, e forse non sarà nemmeno retrocompatibile con i titoli 3DS. Per conferma di Iwata, l'architettura della prossima console portatile Nintendo sarà simile a quella del Wii U, così ché gli sforzi compiuti sul successore del Wii possano essere riciclati a lungo termine. L'engine di Mario 3D World o quello del prossimo Zelda hanno portato a grandi spese che Nintendo intende recuperare utilizzando queste risorse nella prossima portatile... che potrebbe, a questo punto, essere anche la prossima home. Una console unica, portatile ma collegabile alla TV, sarebbe più facilmente gestibile da Nintendo, che sarebbe in grado di garantire un continuo flusso di titoli, non dovendo "dividerlo" in due segmenti. Se il mercato portatile è ormai in mano agli smartphone ed in quello casalingo, dominato dalla forza bruta di PS4 ed One, Wii U è un pesce fuori dall'acqua, la soluzione potrebbe essere rifugiarsi nel mercato Nintendo, dando il meglio del meglio del software Nintendo su un unico hardware Nintendo per i fan Nintendo. E magari, chissà, con la Quality of Life riuscire a trovare nuovi acquirenti. Del resto il 3DS non è riuscito ad impore alcun titolo. Pensando al DS pensiamo a Scribblenauts, The World Ends With You, i Layton... titoli innovativi terze parti che hanno plasmato l'identità della console accanto a interessantissimi prodotti Nintendo come i già citati Kirby o Zelda o anche titoli più "classici" come i tre Castlevania. Ad oggi il 3DS può contare invece solo su titoli classici di una Nintendo piuttosto conservatrice: è una console Nintendo con titoli Nintendo, niente di più, niente di meno. Come il Wii U. Perché dunque non unire due console-doppione? Il lancio prossimo del nuovo Mario vs. Donkey Kong è un passo nella giusta direzione: il titolo uscirà infatti in contemporanea su Wii U e 3DS e, acquistando una versione, si riceverà gratuitamente l'altra.
In ogni caso dispiace che per il 3DS sia stata già scavata la fossa a meno di quattro anni dalla sua nascita, quattro anni in cui la console non è riuscita a dire niente. Il 3D non porta grande fortuna a Nintendo: dopo il Virtual Boy, anche il 3DS è stato un flop. Non commerciale (non del tutto, almeno), ma sicuramente a livello puramente ludico e concettuale.
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