Wipeout 64
"Viviamo con i piedi per terra. I nostri occhi sono rivolti al cielo, è vero, ma per anni, decenni,…
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"Viviamo con i piedi per terra. I nostri occhi sono rivolti al cielo, è vero, ma per anni, decenni, secoli i nostri corpi e le nostre menti sono rimasti ancorati al pianeta Terra. Così, quando anni fa, sotto il sole cocente del Nevada, mostrammo il nostro sistema antigravitazionale a un mondo attonito, mi resi conto che la vita sul pianeta non sarebbe più stata la stessa. L’inquinamento nefasto causato da aerei e razzi, che sfidavano semplicemente le leggi della fisica, non avrebbe mai più alterato l’aria che respiravamo. La nostra tecnologia era purissima. I nostri calcoli simili a una danza di numeri. Il veicolo fluttuante che avevamo perfezionato fendeva l’aria come un rasoio taglia la carne. Vincere l’attrazione terribile della gravità significava annientare tutto ciò che ci impediva di essere liberi. Credo sinceramente che nel mondo delle corse antigravitazionali la nostra invenzione rappresenti un canto di lode all’anima umana che si innalza verso il cielo."
Pierre Belmondo, pioniere della ricerca antigravitazionale.
Recensione
Anche il Nintendone durante la sua travagliata vita è riuscito ad accaparrarsi un episodio della serie Wipeout. Il gioco uscì nel 1998, pressappoco lo stesso periodo in cui vennero messi in commercio mostri quali Turok 2 o Zelda: Ocarina of time (vere e proprie dimostrazioni di potenza bruta). La Psygnosis, impressionata da quello che era riuscito a fare il Nintendo 64 non esitò a sviluppare una versione potenziata a 64 bit del gioco in questione, dopo averne programmato due sul 32 bit della Sony.
Ma forse sto correndo troppo, forse qualcuno di voi neanche sa di cosa stia parlando, e si starà domandando “Ma cos’è Wipeout??????”. Allora, wipeout è un semplice gioco di corse (sviluppato da Psygnosis e distribuito da Midway), solo che al posto delle automobili sono state messe delle navicelle spaziali capaci di raggiungere velocità abbacinanti e le piste sono state sostituite da percorsi talmente tortuosi che le montagne russe dei luna park vi sembreranno un ottimo rimedio contro l’insonnia. Inoltre se raggiungere la velocità del suono non vi sembra abbastanza esaltante sarete contenti si sapere che durante le gare potrete usare anche delle simpatiche armi, con le quali salterete e farete saltare in aria i vostri concorrenti. Tra i vari gingilli di morte, assolutamente da provare è il Quake, un onda che agita la pista come se fosse un tappeto, scaraventando in aria gli sfortunati che vi staranno davanti e sottraendo loro una gran quantità di energia. Inoltre ogni scuderia avrà una propria arma, utilizzabile solo dalle navi della stessa.
Ah, a proposito di energia, forse non vi ho detto che la vostra navicella è dotata di uno scudo, utile per difendersi dagli attacchi nemici. Inutile dire che una volta che l’energia dello scudo sarà esaurita voi farete un festoso botto, il quale vi annuncerà che non siete stati esattamente bravi al volante del vostro mezzo (ma le macchine antigravitazionali avranno il volante?). Fortunatamente avrete la possibilità di ricaricare la vostra protezione passando attraverso delle “aree di servizio” che si trovano al lato del traguardo.
Ma ora, dopo aver parlato di Wipeout in generale, permettete che vi illumini sulla versione per Nintendo 64 (ma come sono educato…). Potremmo cominciare con la disamina delle varie modalità di gioco. Dunque, una volta acceso il Nintendo, aver sorpassato le solite schermate di rito e aver premuto il pulsante start un paio di volte, ci ritroveremo di fronte al menu principale. Da qui potremo decidere di accedere al “Challenge” (la parte più ricca del gioco, di qui vi parlerò tra poco), di disputare una “Single race” (scegliete il livello di difficoltà, una navetta, una pista e via a massacrarsi), di tentare di battere i tempi della cpu o dei nostri amici con “Time trial”, di farci un sano massacro in compagnia nella modalità “Multiplayer” o di cambiare i connotati al gioco dirigendoci alla voce “Options” (load/save, audio e video configuration, records ecc…).
Dovevo parlarvi della modalità Challenge vero? Vero. In sostanza le Challenge sono delle leghe, dei campionati, composti da un certo numero di gare, ognuno con il suo scopo. Gia, perché nei Challenge non dovrete limitarvi solo ad arrivare primi, ma dovrete anche tentare di battere un certo tempo, o di distruggere quante più navicelle possibile prima di tagliare il traguardo. Una volta terminato un campionato (ce ne sono quattro) verrete ricompensati da un mezzo nuova di zecca, una pista nascosta, o un power-up per le armi. Non ci sarà la possibilità di disputare i campionati ad un livello di difficoltà maggiore in quanto questa aumenta man mano che andrete avanti con le gare. A proposito, in Wipeout la difficoltà non è determinata dalla maggiore o minore bravura degli avversari, bensì dalla velocità. Difatti se al livello di velocità minore riuscirete a destreggiarvi tra le curve gia dalle prime gare, alla massima difficoltà andrete a schiantarvi ogni dieci metri, dato che maggiore velocità significa anche maggiore difficoltà.
Credo sia venuto il momento di parlare dei pregi e difetti del gioco.
Partiamo con la grafica: i Psygnosis sono riusciti a fare un gran bel lavoro, non c’è che dire. Tartassando un bel po’ il Nintendo 64 sono riusciti a portarlo a livelli molto alti. Ciò che colpisce maggiormente è l’incredibile velocità del gioco…la pista vi schizzerà sotto i dispositivi antigravitazionali con una rapidità che ha del sorprendente, a volte vi accorgerete che avreste dovuto sterzare solo quando sarete appiccicati al muro. Potrete usufruire di due visuali di gioco: dall’esterno e dall’interno della vetture. Usando la visuale interna la sensazione di velocità sarà ulteriormente amplificata e stenterete a capirci qualcosa durante le gare. La fluidità inoltre si mantiene costante anche nelle situazioni più caotiche e il frame rate non si scompone nemmeno con parecchie navette contemporaneamente su schermo (non che le navicelle siano costituite da questa miriade di poligoni, comunque…). Le texture si mantengono nella media, non fanno gridare al miracolo, ma sono abbastanza colorate e varie da risultare piacevoli e funzionali, tanto se avessero usato texture più dettagliate, non sarebbero state nemmeno notate, tanta è la velocità. Gli effetti grafici si distinguono in negativo per la loro quasi totale assenza. Quelli presenti inoltre, come le esplosioni, sono stati realizzati con approssimazione e risultano piuttosto leggeri (bello però il bagliore provocato dal reattore della vettura in vostro possesso, e stupenda anche la conseguente scia luminosa). Ma più che una limitazione hardware, si tratta di una scelta dei programmatori, che non hanno voluto appesantire oltremodo il motore grafico, in modo da garantire una velocità adeguata. I circuiti sono quasi tutti molto belli, ben costruiti e vari, con texture adatte e sempre in tema. Ai bordi della pista sono state inserite anche alcune animazioni poligonali che noterete a malapena, impegnati come sarete ad arrivare davanti a tutti. Inoltre, se guarderete in lontananza vedrete un bel po’ di pop-up con il circuito che si forma sotto i vostri occhi, ma niente di trascendentale. Incredibile a dirsi, la stessa fluidità si mantiene anche nelle sessioni multiplayer, contro tre vostri amici/nemici, il tutto al prezzo di una perdita di dettaglio nemmeno tanto esagerata.
Il lato sonoro riesce ad essere adrenalinico quanto la grafica. La serie Wipeout, infatti, sin dalle origini si era distinta per l’indiscussa qualità dei propri brani di sottofondo, composti da band come i Prodigy o i Chemical brothers. Il comparto sonoro sul 64 bit non è da meno, con musiche composte dai Fluke e dai Propellerheads (certo, non sono i Prodigy, ma direi che possiamo anche accontentarci, no?). Gli sviluppatori, infischiandosene delle ridotte capacità di immagazzinamento delle cartucce hanno ficcato 8 tracce audio complete nel loro gioco. I brani sono tutti molto belli, con qualcuno che si eleva sopra gli altri (stupenda “Absurd” dei Fluke), e riescono a trasmettere la giusta grinta per affrontare le gare nella maniera più decisa. Se poi collegate il Nintendo ad uno stereo o, meglio ancora, ad un impianto surround e alzate il volume a palla, i fiumi di adrenalina scorreranno impetuosi per casa vostra. Gli effetti sonori rimangono nella media, presentando il solito campionario di esplosioni, spari, voci e via di questo passo.
La giocabilità è molto buona, e si mantiene sugli stessi livelli di grafica e sonoro: quasi perfetta. Per guidare il vostro veicolo vi servirete essenzialmente dello stick analogico e di soli 4 pulsanti: uno per accelerare, uno per sparare i missilozzi e le armi varie e due per frenare. Ci sono altri controlli, ma non li userete se non in situazioni sporadiche (cambio di visuale, abbandono dell'arma in proprio possesso...)
I comandi sono quasi tutti distribuiti bene sul pad, e rispondono in maniera precisa e impeccabile. L'unico pulsante che mi sembra messo fuori posto è quello per rilasciare l'arma: assegnato al tasto C-giù, richiede il pollice destro per essere premuto, costringendovi a levarlo dall'acceleratore, o di spostare lo stesso lungo il bordo del tasto A, non garantendovi una pressione sicura. La sensibilità dello stick è calibrata al meglio, anche se alle prime partite la navicella potrà sembrere che si muova in modo troppo nervoso. Una volta abituatisi alla reattività della mazzetta, però, riuscirete a controllare la vetture alla perfezione.
Quando parlavo di giocabilità ben calibrata intendevo il fatto che il gioco non è mai troppo difficile per i neofiti del genere, e mai troppo semplice per i veterani. Infatti anche se sarete alle prime gare, o non siete delle cime in fatto di videogame i semplici comandi vi permetteranno comunque di farvi qualche divertente partita. Ma una cosa è "saper guidare una macchina anti-gravitazionale" e un'altra è "saperla guidare alla perfezione", infatti pur essendo veterani, bisognerà faticare non poco per concludere un giro senza sbavature e guadagnarsi l'ambito "Perfect lap" (inutile, ma assolutamente gratificante).
Longevità: sette piste (inclusa quella segreta),cinque scuderie (Feisar, AG system, Direx, Auricom e Piranha, quest'ultima inizialmente nascosta) ognuna con i proprio parametri riguardanti velocità, tenuta, scudo, ecc, quattro livelli vi difficoltà/velocità (Vector, Venom, Rapier e Phantom).
I campionati a dire la verità non vi impegneranno molto (io ci ho messo 4 giorni per terminarli), ma il multi vi durerà parecchio, soprattutto quando le gare si disputeranno tra due contendenti allo stesso livello di bravura.
Anche in singolo riprenderete il gioco un bel pò di volte, per farvi qualche single race. Tuttavia il gioco rimane un arcade, e come tutti gli arcade non vi durerà in eterno.
Commento personale
Dunque, direi che la Psygnosis ha confezionato proprio un bel giochillo, spremendo a dovere le potenzialità del Nintendo 64. Se siete appassionati, come me, di giochi di guida, ma non credete che il massimo dell'adrenalina risieda nel pilotare una Ferrari lungo il circuito di Montecarlo, vi consiglio caldamente di provare questo gioco.
Valutazione
- Sonoro — 96
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- Grafica — 94
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- Giocabilità — 96
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- Longevità — 90
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Totale 94.0
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