Sphinx and the Cursed Mummy
Un appunto che si può fare al defunto (ma mai dimenticato) N64 è la mancanza di avventure degne di…
Un appunto che si può fare al defunto (ma mai dimenticato) N64 è la mancanza di avventure degne di nota. Situazione che non si sta verificando con il Cubo (vabbè...ndCeley).
Infatti, oltre al capolavoro di Miyamoto The Wind Waker, i giocatori nintendiani hanno potuto apprezzare altri due giochi di notevole spessore di questo genere, ovvero Star Fox Adventures e Beyond Good and Evil. Ora si è aggiunto questo Sphinx, sviluppato da Eurocom (al loro attivo su N64 The World is not enough e Duke Nukem Zero Hour).
L'ARTE DELL'IMITARE (de ars imitandi? ndCeley)
Nonostante gli sviluppatori affermino in un'intervista (presente nei bonus del gioco) che hanno cercato di introdurre qualcosa di nuovo nel genere delle action-adventure, tuttavia sono evidenti le radici di Sphinx....Per chi non lo avesse capito, Zelda.
La struttura di gioco è ripresa tale e quale dal capolavoro Nintendo aggiungendo elementi platform, ma questo non è un male. Infatti, come ho sempre sostenuto, l'originalità è una dote importante ma non comune, e, se un gioco è bello e ben realizzato, merita comunque di essere apprezzato. In fondo l'arte dell'imitare (come dice il titolo) è comune un po' a tutte le attività dell'uomo.
Sphinx è ambientato nell'Egitto mitologico, fuori da ogni contesto storico. Un'ambientazione senz'altro suggestiva, poco utilizzata nei videogiochi. Tuttavia è solo un pretesto per offrire un'avventura: infatti avrebbe potuto essere maggiormente sfruttata per curare i personaggi e la trama alla base delle nostre peripezie,trama che non si discosta dal solito "eroe buono in lotta contro il male assoluto". Ma comunque questo non pesa poi più di tanto, per chi ama giocare senza troppi fronzoli narrativi.
Coma dicevo, la struttura è quella di Zelda: si controlla il protagonista in un mondo tridimensionale, con visuale in terza persona, si eplorano le ambientazioni alla ricerca di oggetti necessari per il proseguimento nell'avventura. Quindi sembrerebbe tutto qualcosa di già giocato parecchie volte ed è così (anche se una nota di originalità c'è e ve ne parlerò più in là), ma il pregio è che è divertente.
Infatti Sphinx è ben costruito e, anche se alla fine emerge una certa monotonia, non stanca e questo perchè, come ho detto, diverte e spinge sempre il giocatore a vedere cosa c'è più in là. Da questo punto di vista giocano un ruolo importante le ambientazioni, che sono davvero ben fatte. Nonostante il gioco sia multipiattaforma, dal punto di vista tecnico non offende le capacità del cubo. Tutto è realizzato e animato e modellato molto bene, in particolare i due protagonisti (Sphinx nelle sue pose da eroe navigato e la mummia nei suoi movimenti goffi). Ma quello che colpisce è la cura riposta nella creazione di paesaggi fedeli alla storia architettonica egizia ma nel contempo dotati dell'elemento fantastico che non guasta mai. Templi, città, luoghi abbandonati, deserti... tutto molto affascinante e ben legato alle atmosfere del gioco. Certo, si nota una certa ripetitività di fondo, ma questo non è un vero e proprio difetto visto che è dovuta alla natura stessa dell'avventura.
I pregi di Sphinx non finiscono qui. L'esplorazione risulta piacevole sia per la bellezza del mondo in cui si svolge sia per il divertimento che sa regalare. Come Zelda insegna, si prosegue nell'avventura trovando oggetti di vario utilizzo, risolvendo enigmi e parlando con i personaggi non giocanti, ma anche dedicandosi a compiti slegati dalla trama ma utili per facilitarsi il gioco. Tra questi vorrei segnalare gli immancabili minigiochi, niente di nuovo comunque, e la cattura dei mostri presenti nel gioco, che sa di Pokèmon ed è un'idea ora molto abusata; compiti collaterali mai troppo difficili e per questo divertenti, che non stancano e offrono il solito diversivo che ci vuole tra un combattimento e l'altro.
Come amo ripetere, tutto questo sarebbe inutile senza un buon sistema di controllo, e per fortuna anche qui Sphinx non delude senza però essere esente da difetti. Infatti se da un lato i programmatori hanno adottato il sistema tipico di questi giochi (direi quasi perfetto), con la possibilità di assegnare gli oggetti a diversi tasti, dall' altro si sono dimenticati di curare maggiormente la gestione delle telecamere e delle inquadrature. Forse per non incorrere nella denuncia di Nintendo per plagio eccessivo, non hanno ripreso il famigerato e indispensabile lock-on introdotto dal grande MIYAMOTO, e questo, unito alla non felice dinamica delle inquadrature, crea alcuni problemi soprattutto quando ci sono più nemici, situazione in cui spesso non si riesce a capire la posizione di se stessi in rapporto agli altri elementi, con la conseguenza di subire danni evitabili. Nulla di eccessivamente problematico comunque grazie al fatto che gli ambienti in cui ci si ritrova a combattere sono molto ampi.
Un ultima considerazione sul sonoro: si nota lo sforzo fatto per offrire musiche in tema con l'ambientazione e le situazioni, alcune davvero belle, ma non concepisco l'assenza del parlato. Mentre in un gioco come Zelda, in cui è importante l'interpretazione delle emozioni dei personaggi che il giocatore fa vedendone le espressioni magistralmente realizzate, non fa sentire la sua mancanza, in uno come Sphinx, che invece dovrebbe basarsi sulla caratterizzazione dei personaggi, è indispensabile.
Questo è un difetto che, se pur marginale, potrebbe inficiare il coinvolgimento del giocatore. Peccato.
I VANTAGGI DI ESSERE MORTO (c'è un vantaggio? ndCeley)
Prima di concludere questa recensione vorrei parlare dell'unico elemento "originale" offerto da Sphinx: la mummia.
Recuperato il primo vaso canopo, farete conscenza del secondo protagonista, appunto una mummia. Ad essa sono affidate le fasi del gioco dentro il castello di Uruk, durante le quali dovrete risolvere enigmi e raccogliere oggetti fondamentali per l'altro personaggio, Sphinx. Ora voi direte: "E che c'è di nuovo in tutto questo? E' quello che ho fatto pure con Sphinx...". La differenza non è nella natura degli obiettivi ma nella modalità del loro espletamento. La mummia infatti è morta e pertanto non può morire di nuovo. Ecco dunque che si può sfruttare questa sua condizione per compiere azioni che porterebbero un vivente alla morte, come essere segati in tre copie di se, essere schiacciati, bruciare, subire scariche elettriche da miliardi di volt e così via...
Tutti gli enigmi di questa fase si basano sull'utilizzo saggio di queste torture che la mummia può subire. Un 'idea senz'altro originale, tra l'altro ben realizzata; infatti gli enigmi sono interessanti, piacevoli e anche un pelino intelligenti, e tutta questa parte del gioco è divertente sempre visto che è impossibile morire e, non per questo, semplicistica. Peccato tuttavia che alla fine le fasi con la mummia siano meno della metà del gioco.
Un gravissimo difetto di questa sezione è un bug del sistema che adesso vi spiego: appena controllerete la mummia per la seconda volta, assisterete a un filmato con il cattivo del gioco. Bene vi avverto: se guardate tale scena dovrete proseguire. Non SPEGNETE LA CONSOLE altrimenti la volta successiva non potrete più proseguire nel gioco e sarete costretti a ricominciare tutto dall'inizio (di tutta l'avventura). Quindi se avete preso il secondo vaso canopo con Sphinx salvate con la mummia e se avete intenzione di fermarvi fatelo sena andare avanti e poi resettare, pena ciò che vi ho detto. Insomma cercate di evitare di proseguire in quel frangente se pensate di non riuscire a arrivare fino al prossimo punto di salvataggio e pregate perchè non si tolga la corrente in quella situazione.
Purtroppo nessuno ha informato i giocatori di questo bug, neppure nelle recensioni, e quindi ringraziate il vostro caro Arles (graaaazieee zio Arleeees ndNintendoClubForum). Anzi se volete potete inviare un gentile omaggio pecuniario contattandomi nel forum, è sempre gradito (ma vaaaa...ttelapesca, zio Arleees ndNintendoClubForum).
TIRANDO LE SOMME
Sphinx è un bel gioco, divertente, con enigmi interessanti (soprattutto quelli della mummia) che spingono il giocatore a sfruttare tutte le abilità e gli oggetti in proprio possesso, dotato di una buona atmosfera e di una buona realizzazione tecnica, pure abbastanza longevo (circa 20 ore per finirlo tutto, anche se una volta terminato...), che invoglia a scoprire cosa nasconde, ben calibrato per la difficoltà (mai troppo difficile o troppo facile). Ma ha anche evidenti difetti tra i quali un po' di ripetitività, la banalità della trama che lascia molto in sospeso, il finale deludente, la mancanza di originalità (esclusa la mummia), l'assenza di parlato, il grave bug di cui vi ho parlato, il fatto che scatta un pò, e gli estenuanti tempi di caricamento.
Comunque si è rivelato una piacevole sorpresa.
Quindi, sicuramente chi è stanco delle avventure di questo tipo (action-adventure con elementi platform), farebbe bene a lasciarlo dov'è (visto che è il tipico gioco di questo genere), mentre chi ne è un amante e vuole una valida alternativa a Zelda, Star Fox, e Beyond Good and Evil, dovrebbe farci un pensierino.
Nota dell' autore: ho riadattato i voti di questa vecchia recensione al nuovo sistema di valutazione adottato.
Valutazione
- Sonoro — 7.5
-
- musiche buone
- Grafica — 8
-
- belle ambientazioni
- scatta un pò
- Giocabilità — 8
-
- divertente
- la mummia
- un pò ripetitivo
- nulla di nuovo
- Longevità — 8
-
- duraturo
- scarsa rigiocabilità
Totale 8.0
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