Mario Party 4
Ave, o proseliti. Quella che state per leggere è una recensione (ma non mi dire... ndCeley). Chiariamolo…
Ave, o proseliti.
Quella che state per leggere è una recensione (ma non mi dire... ndCeley).
Chiariamolo subito, perchè il titoletto potrebbe ingannarvi su questo fronte, e farvi cader in errore. Insomma, non è l'appendice alla "e ora mettiamo in pratica" di una rivista particolarmente spinta (però non come il caribe con l'accento sulla i).
E, udite udite, non sto recensionando amplessi accuratamente fotografati ma un videogheim... Che sorpresona, eh? Ditelo, che non ve l'aspettavate (mai al mondo!ndCeley)!
"Uau, grandioso, spettacolo, gig sei il mio mito!" urlò una folla imbottita di canapa indiana
"Grazie, grazie, non c'è di che" disse l'uomo
"Ti amo!!!" urlò qualche decina di esseri umani di genere femminile.
Mi esprimo così perchè essendoci tra le genti Platinette e il Sid, non saprei come definirli altrimenti.
Ma vabbè, cos'è che dicevo?
ah sì..
cioè, ah, no, visto che nemmeno so cosa stessi scrivendo.
Dicevo? Vabbè, visto che tanto il pubblico leggente me lo sono già giocato, vediamo di raccontare una barzellettona. Un uomo entra in un caffè. Splash. AH AH AH AH!!!! (Vecchissima... ndCeley)
Sa', vediamo di scrivere sta recensione.
Allora, la profonda trama è la seguente: Mario sta rincasando, la sera, da un massacrante miliardo di rubinetti e tubature rotte. Già pensa alle cosce di Peach, e, tutto preso da ciò, il somm'uomo entra in casa. Purtroppo per lui, scopre che nel lettino matrimoniale oltre alla fedele Peach c'era il caro fratellino Luigi. Mario la prende molto alla leggera: anzitutto, imbraccia un mitra e lo punta sulla coppia. Ma si sa, Mario non è un Rambo, altrimenti si chiamerebbe Silvester, Stallone no perchè dello stallone evidentemente non aveva gran che.
Peach, tentando di giustificarsi, disse che la colpa era di un maleficio inviato dal crudele Wario sulle povere menti luigesche e principessesche. Mario, ovviamente, decise di farla pagare al diabolicamente malvagio Wario. Pensò quindi bene di avviarsi verso il castello di Wario, a bordo della sua tragica Uno verde pisello. Il motore si fermò solo 9 volte su un tragitto di 10 chilometri, in ogni caso, Mario trovò un fungo che lo fece ingigantire e schiacciò la poco fedele vettura. Proseguì a piedi, inoltrandosi nel fitto del bosco.
incontrò un lupo, il cacciatore, la fatina, la bella addormentata nel bosco, il principe azzurro dai modi assai tamarri. L'incontro con il principe azzurro fu tamarrissimo; questi gli chiese: "Ndò cazzo vai, pezzente, non puoi competere cor mio cavallo, ciò una bestia che è potente una gran cavalcatura. Ciò cambiato tanta di quella roba che ora va come una puttana! Non c'è più niente, di quel cavallo! Ciò cambiato Le briglie, la sella, la marmitta, il frontalino, il polmone, guarda che tira che è una puttana! Cià un motore sotto che è un 100, eh! Un 100 in un cinquantino! Quanto sono figo? C'è anche il nos, minchia! Cioè, ora ti faccio vedere come va!" Ciò detto, girò l'orecchio del cavallo, abbassò potentemente la coda con un calcio, prese l'orecchio sinistro e lo abbassò, quindi abbassò la staffa sinistra e rilasciò l'orecchio sinistro mentre ci apriva con l'orecchio di destra.
"Cioè, va che è una puttana! Ci apro!" disse facendo una curva in quinta.
"Ce l'hai tu un cavallo che fa i 100 in quarta" disse il tamarro.
"E adesso salto il ponte sul fiume che si sta aprendo" disse sempre il truzzissimo.
E salì sul ponte aperto a metà. "E ora vacci di nos!" disse il tabbozzone schiacciando il pulsantino sul volante (da quando i cavalli hanno i volanti? ndCeley).
Il cavallo (stavo per dire macchina) saltò il ponte impennado, in aria il tamarrone si esibì in moltissime evoluzioni, fu così tamarro da afferrare le briglie e fare capriole in aria. "Tamarrissimooooooo!!!" fu il suo urlo prima di schiantarsi sul pilone del ponte. Notare, ponti e piloni in pieno bosco.
Mario proseguì, e arrivò nei pressi del castello. Lì chiese ad uno scimmione vestito elegantemente e fumante sigaro qualcosa su Wario, ma il gorilla disse: "Don Kong sono, non saccio niente!"
"Picciotti" disse poi ad altre scimmie "Menghia, prendete questo rincoglionito!"
"Baciamo le mani, boss" disse Mario.
"Cosa faciste in quel bosco?" disse Don Kong
"Tagliavo alberi!"
"Ma a chi la vuoi dare a bere?"
"Inseguivo selvaggina"
"Dimmi la capitale della Birmania"
"ehr... eh... Guadalquivir?"
"Che bastardo. Picciotti, sto qui c'ha un culo della menghia. Ammazzatelo!"
"No!" disse Mario e fuggì.
Si ritrovò nel bosco, e si fece notte.
Accese un fuoco e si mise di guardia da animali e assassini.
"Chi va là?"
"I sette nani!"
"Certo", disse Mario e sparò una fucilata
"La prossima volta non sparerò rasoterra, ok? Chi va là?"
"I sei nani..."
"Chi va là?" "I sette nani con Biancaneve"
"Certo" disse Mario sparando una fucilata "Chi va là?"
"Buhuhu, siamo dei poveri orfanelli..."
"Chi va là?"
"I sette nani!"
"Non prendetemi per il culo!"
"Ecco, mai che qualcuno si fidi di te, mai che qualcuno ti creda in prima battuta, mai che qualcuno riponga completa fiducia in qualcuno, ecco, sempre a diffidare, sempre a ignorare, ma è ora di finirla! Basta con questo mondo, basta!"
"Chi va là?" ripetè Mario
"Brontolo"
In qualche strano modo Mario raggiunse il castello e...
BONK!!!!
La voce del Carìbe risuonò tra le menti perdute del nostro tempo: "Ho stordito il giggo, così capirà che le nelle rece di videogiochi non è facoltativo parlare del gioco"
Al suo risveglio, il Gig si trovò, in una mattinata uggiosa, in compagnia del Siddo, rinchiuso nelle segrete. Per farsi coraggio, si inserirono vicendevolmente il pene nell'ano (uhm....è possibile? ndCeley). Quand'ecco che ad un tratto videro un piccolo soldo di cacio. era il nano Dentato, che, sbuffando dalle enormi froge, li liberò, mangiandosi le corde.
Per sdebitarsi, i due donarono al nano un tozzo di pane e un piccolo crogiuolo.
"Vi potrai forgiare ciò che vuoi" dissero.
Dentato il nano, divorò avidamente entrambi i doni, tra il disappunto del lì presente Berlusconi, che avrebbe voluto usare il pentolino come vasca da bagno, anzi, dato l'uomo, piscina olimpionica.
Una festosa salva di peti salutò la partenza dei due amici.
"Ma dove andrete?" gli gridò Dentato il nano
"Andremo alla ricerca... del pene d'ebano!"
La summa della follia nintendiana
Allora, Mario Party 4 è il quarto (ma và?) capitolo della serie di board game che Hudson (la casa di Bomberman) lanciò ai sessantaquattrosi tempi della scorsa generazione, giungendo a 4 capitoli in 4 anni (aò, e che è successo...stai finalmente parlando del gioco! ndCeley). Ciò giungerebbe a far capire l'inutilità di almeno la metà della serie, ma tant'è... andiamo con ordine.
In cosa consiste un board game?
Un board game non è altro che un gioco dell'oca, con tanto di dadi, turni e caselle. Ovviamente, per farne un buon videogame, la meccanica è stata movimentata. Esistono tantissime eventualità, caselle dall'esito diverso, avvenimenti sempre nuovi, tutto a seconda di dove finirete con il lancio di dadi. Oltretutto, non esiste un arrivo, ma la fine del gioco arriva dopo un certo numero di urni (hai insisito di non correggere niente... ;) ndCeley) prestabiliti. Alla fine dei tali, in Mario Party il vincitore è nominato in base al numero di stelle conquistate. Per ottenerle, è obbligatorio possedere 20 monete nel momento in cui si arriva al punto dove acquistarle. Per ottenere le monete, le possibilità sono due: si guadagnano sulla mappa tramite eventi e caselle speciali, o (più facilmente), nel minigioco che impegna tutti i 4 giocatori, che parte dopo che tutti hanno giocato il proprio turno. I minigame sono la carattestica portante della serie: più di 50 mini-sfide, in cui si deve competere per raggiungere l'obiettivo, che va dal pilotare un motoscafo, allo scalare una montagna, al collezionare monete, all'evitare di farsi schiacciare dalle pagine di un libro che cadono dall'alto.
de mario ludensis in tempore gigrobis
Per un gioco di questo tipo, il divertimento è altissimo, sempre: esaltazione, cameratismo, ingordigia, terrore, invidia, ira, allegria, felicità, sono tutte sensazioni che qualunque giocatore di mario party avrà. Invitate tre amici e scatenate delle sfide all'ultima stella, sarà un tripudio di insulti, coalizioni, eroismi, vittorie, sconfiti, momenti trionfali. In un contesto multyplayer estremo, Mario party è un capolavoro. pochi giochi come la serie di Mario party possono vantare una tale profondità in multyplayer. Con tre amici, sarà un sussiego di bastardate, e misteriosi colpi tra le costole dei contendenti. Il divertimento puro, semplice, massimo si materializza su schermo, in un'assatanata corsa all'ultima stella. La giocabilità è ai massimi livelli: un gioiello di per sè, se si unisce una totale immediatezza negli splendidi minigame (sono quasi tutti realizzati splendidamente) si arriva a capire perchè Mario party 4 verrà ricordato per molto, almeno fino a Mario party 5 (e quindi per poco XD ndCeley).
La grafica com'è? e il sonoro?
Graficamente siamo su ottimi livelli. Niente StarFox o Resident Evil, ma si può tranquillamente dire che è più che soddisfacente. Ottime texture per le mappe, ben fatti i personaggi, splendidi molti effetti nei minigame. Ottimo l'uso dei colori e l'impressione generale. Non spreme cmq il GameCube. Il sonoro si difende bene. Le musichette sono carine, ma MOOOOLTO anonime, del tutto simili a migliaia di musichette di videogame che abbiamo sentito negli ultimi anni. Buoni gli effetti.
Super Mario, Mega Giuseppe, Ursus e Maciste contro i paracarri viventi
La grande novità di mario party 4 sono gli oggetti. Ogni personaggio può trovare o comprare e poi utilizzare un buon numero di oggetti, che lo aiuteranno nel gioco. Si va dal fischietto per spostare la posizione della stella (utile se un giocator si sta avvicinando troppo), al tubo, che permette lo scambio di posizione tra due giocatori, o ancora la lampada del genio, che vi condurrà direttamente alla stella. Monumento al panzonissimo genio della lampada, del tutto simile a quel buccino del Dentato il nano. Menzione speciale meritano i funghi, il megafungo e il minifungo. Sì, insomma, roba allucinogena. Cioè, se userete il megafungo, vedrete il vostro tamarro che si sentirà Dio e tirerà due dai da 10, diventando gigantesco e possibilmente schacciando quelle caccolette degli altri personaggi, però non potrete fermarvi negli eventi (quindi neppure alla stella). Il minifungo, invece, vedrà il vostro truzzo personaggio che, in preda alle allucinazioni, crederà di essere piccolissimo, e ciò, se da un lato lo obbligherà a lanciare un dado solo da 1 a 5, gli permetterà di passare per le vie più anguste. Il design delle mappe è ottimo, labirintiche, intricate e piene di eventi speciali e sensi unici, sarà un vero piacere percorrerle e trovare tutte le scorciatoie e vie nascoste.
C'è poco da aggiungere ancora, se non un paio di avvertimenti, uno a voi e uno a Hudson e Nintendo. Come detto mille volte, è un gioco che dà il meglio di sè in multiplayer, dove è un gigante. Se i vostri amici hanno orrore dei giochi pacioccosi o dei videogame, lasciate stare, davvero. Tanto è bello in multiplayer, tanto è inutile, stupido e noioso in singolo. Quindi, è assolutamente consigliato solo se potete giocare spesso in multiplayer. Il voto in basso è comprensivo di questo. Vale solo se avete la possibilità di giocare tanto in multi. Altrimenti togliete due voti abbondanti.
Un ultima cosa.
Questo gioco ha l'originalità di una mosca.
E' identico ai tre capitoli precedenti, l'ho trattato molto bene solo perchè è il primo su una console nuova. Un eventuale seguito, se avrò l'occasione di provarlo, verrà da me massacrato allegramente, se queste saranno le innovazioni. Au revoir.
Valutazione
- Sonoro — 7
-
- sempre ottimi gli effetti sonori e le voci dei personaggi
- le banali e anonime musichette
- Grafica — 8.5
-
- Ben fatta in tutti i casi
- Non spreme certo il cubo
- Giocabilità — 9.4
-
- in multy è un inferno di divertimento
- in singolo è un esperienza insulsa, ma non mi sento di condannarlo, davanti un tale multy
- Longevità — 9.8
-
- in multy è infinito
- al solito, insingolo durerà poco, ma non penalizzo
Totale 9.4
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