Luigi's Mansion

Recensione per Luigi's Mansion per Nintendo GameCube




UN PALCOSCENICO PER LUIGI



Se pensiamo che dopo anni e anni di indissolubile tradizione, il lancio di una nuova console Nintendo non è stato accompagnato da un titolo di debutto dedicato all'idraulico più famoso del pianeta, bensì ad un titolo dedicato al fratello Luigi, risulta incredibile constatare che nonostante tutto il successo riscosso da questo titolo, il debutto giapponese del neonato GameCube fece registrare vendite modeste rispetto alla concorrente firmata Sony. Il motivo poteva ricercarsi anche nella mancanza immediata di un brand che calamitasse l'attenzione degli utenti del Sol Levante; ma la cosa che non bisogna fare è accostare Luigi's Mansion all'eterna e intramontabile ombra del più famoso fratello e di svilire il titolo in questione solo perché "non è un gioco di Mario". Anche se questo prodotto Nintendo non aveva la portata di un Mario 64 (e nemmeno la genialità lampante di un Super Mario World), è evidente che Luigi's Mansion doveva essere vista come un'opera munita di tutti i requisiti necessari per essere definita “piccola perla” (e non come un antipasto all'atteso Super Mario Sunshine); fu così che giunse il momento di smettere di considerare la sagoma di Luigi come un mero e inevitabile spin-off dell'idraulico dalla tuta rossa e valorizzare invece il potenziale che Miyamoto mise a disposizione per il futuro: ed è così che la vera storia videoludica di Luigi cominciò a tutti gli effetti, proprio da quel 14 settembre 2001…



UNA STORIA E UN’ATMOSFERA INEDITI



M-Ma-Marioooo?”. La voce tremolante e stridula di Luigi tradisce l'ansia dovuta alle circostanze quanto meno sospette: una “splendida” villa sul depliant ricevuto per posta, vinta come premio di un misterioso concorso, senza però che egli abbia partecipato ad alcun concorso a premi. Ignaro di ciò, contatta Mario e gli da appuntamento sul luogo per festeggiare il fortunato evento. Luigi prova così a seguire la mappa che per il suo palazzo, ma la notte è buia e si perde in una strana foresta lunga la via, nella quale, tra gli alberi avvizziti, l’oscurità fa capolino; dopo aver camminato per un po’ giunge dinnanzi alla villa, ma non vi è traccia alcuna di Mario nei dintorni, il che mette ancora più a disagio il povero Luigi, convinto di trovare il fratello ad attenderlo paziente fuori  dalla porta di casa. Un bel respiro profondo e dopo aver trovato un po' di coraggio, con il polso tremante e il cuore in gola, lo spaventato idraulico ruota il pomello della porta di ingresso, ma non appena tenta di varcare la soglia viene assalito da un fantasma, che gli fa perdere l’equilibrio e lo fa ruzzolare sul pavimento. Tutto sembra andare per il peggio quando ecco che appare una buffa e piccola figura, armata di aspirapolvere, intenta ad aspirare l’ectoplasma. Egli si rivela incapace di neutralizzare il fantasma, che chiama a raccolta i suoi simili e costringe i due nuovi amici alla fuga; la misteriosa figura si rivela essere l’anziano professore Strambic, esperto nello studio di fantasmi, che gli illustra la situazione. Egli colleziona dipinti di fantasmi, realizzati grazie ad un procedimento (denominato Ritrattificatore di spettri) che, dopo averli catturati, li rende visibili ad occhio umano. Ora però sembra che questi dipinti abbiano ripreso vita a causa di una presenza dotata di poteri superiori (Re Boo e la sua banda!!), che è anche l’artefice dell’apparizione improvvisa della villa!! Lo studioso dona al nostro eroe il Poltergeist 3000 che, oltre ad acchiappare fantasmi (e utilizzare il potere degli elementi), è capace di risucchiare monete, banconote, oro e gemme preziose, e il Gameboy horror ossia uno strumento del tutto simile a un Gameboy Color che permetterà di analizzare i fantasmi più forti, così da individuare il loro centro vitale, e di ricevere consigli sulle tattiche da utilizzare. E' da questo punto in poi che Luigi's Mansion entra nel vivo dell'azione e si mostra per quello che è: un piccolo gioiellino videoludico intriso di giocabilità e tocchi di classe. Procediamo però con ordine ed esaminiamo più dettagliatamente lo scheletro di gioco.



UNO STILE DI GIOCO SINGOLARE



I perni alla base del moto di questo gioco sono torcia e aspirapolvere: la maggior parte dei fantasmi può essere risucchiata solo nel momento in cui il "cuore" dell'entità spettrale viene illuminata dalla torcia in modo diretto; nel momento in cui lo spettro sarà stordito avremo la possibilità di attivare il vortice aspirante del nostro potente aspirapolvere, attivabile tramite la pressione del trigger di destra; l’ardua resistenza del fantasma al suo inscatolato destino renderà l'utilizzo del controller molto simile ai momenti che caratterizzano l’atto finale della pesca: per risucchiare più facilmente lo spettro si dovrà agire sullo stick di sinistra in modo inverso alla sua direzione; quando l'energia del fantasma, identificata da un numero in corrispondenza del suo cuore (e di entità variabile da spettro a spettro) sarà esaurita, il fantasma finirà inesorabilmente nel nostro contenitore. Il sistema di controllo risulta piuttosto singolare e richiede qualche minuto nell’apprendimento ma, una volta acquisita la giusta confidenza, non avrete più nessun problema.
La cosa che presto sarà chiara è che per ogni fantasma dovrete utilizzare un diverso approccio, a volte utilizzando il potere degli spiriti elementali (fuoco, acqua e ghiaccio) che troverete in giro per la villa: nei camini, nei bagni o in una cantina ghiacciata. Il gioco si rivela un’avventura ricca di azione ed enigmi, che richiedono un’abbondante dose di fantasia, immaginazione e, soprattutto, la capacità di immedesimarsi nel personaggio baffuto.



DIVERTIMENTO E LONGEVITA’



Luigi's Mansion è un gioco molto lineare, tuttavia Nintendo non manca il bersaglio nemmeno questa volta e propone un titolo originale a più riprese, spensierato da giocare, capace di rievocare quella pratica tipicamente fanciullesca del curiosare ed esaminare tutto ciò che apita a tiro, incredibilmente preciso ed intuitivo nel cuore del gameplay e nel sistema di controllo. Una delle pecche di Luigi’s Mansion è il fatto di essere un gioco complessivamente “corto” in quanto trova il suo epilogo tra le 10 e le 13 ore di gioco, a seconda che si indugi o meno a soffermarsi su tutti i particolari, e nonostante la scelta di mettere un punteggio finale, nonché la possibilità di rigiocare il titolo in modalità difficile nella modalità denominata "Il Palazzo Nascosto” (nella quale tutto l’ordine della casa sarà ribaltato al contrario con l’aggiunta di qualche stanza in più), difficilmente al giocatore verrebbe voglia di cominciare un’altra sessione di gioco. Però c’è da dire che gli sviluppatori si sono impegnati nell’offrire un’esperienza nuova in ogni stanza della casa, quindi un velo di mistero sotto questo punto di vista viene offerto, sebbene la meccanica centrale del gioco rimanga praticamente invariata per tutta la durata del gioco (trova i fantasmi, ripulisci la stanza, ottieni la chiave, etc…).



GRAFICA E SONORO



Analizziamo la grafica del titolo: Il gioco soffre di alcuni cali di poligoni oltre ad una qualità di texture altalenante, tuttavia gli effetti di trasparenza dei fantasmi sono paragonabili alle migliori produzioni cinematografiche e, insieme alla perfetta gestione delle fonti di luce, contribuiscono a risollevare decisamente il valore del comparto grafico. Davvero ben riuscite le animazioni, fluide e divertenti: vedere Luigi che sgambetta in giro per la villa è davvero divertente. Da esaltare le luci dinamiche, soprattutto un’ottima dinamica nel riprodurre il vento (sia aspirando con l’aspirapolvere che “sparando aria”) che rendono Luigi’s Mansion un piccolo miracolo visivo (da questo punto di vista grafico), tenendo conto che le schermate di gioco saranno completamente ricoperte di oggettini che sarà possibile spostare o aspirare.
E’ nel campo sonoro il punto di forza del gioco: gli effetti sono incredibilmente l’esatta riproduzione di quelli reali (l’aspiratore, i passi, le porte, etc..) degni di quelli di una vera casa di fantasmi e la musica è davvero particolare in quanto per la maggior parte del gioco la colonna sonora sarà solo un sottofondo, mentre a tenervi compagnia sarà una voce che scandirà un motivetto a volte fischiettando, altre sussurrando, scelta giusta per mantenere intatta l’atmosfera globale. Nelle situazioni più calde ritroviamo le classiche musiche Nintendo, come sempre di alto spessore, in particolare quelle che ci hanno accompagnato in passato (non manca la sezione in cui dovrete intrattenere il fantasma musicista, con le musiche tratte da Super Mario Bros per Nes); senza dimenticare mai la voce del protagonista che chiama Mario (premendo il tasto A) in maniera sempre più disperata!!



CONCLUSIONI (MUST O DELUSIONE?)



Luigi riesce a ritagliarsi finalmente il posto che si merita grazie a questo gioco, dimostrandosi più coraggioso di quanto si credesse. Il titolo si rivela giocabile e divertente: le uniche critiche che si possono muovere sono dovute alla ripetitività di certe situazioni e alla relativa brevità del gioco. Insomma un titolo che non è certo un capolavoro assoluto, ma che sicuramente è un acquisto obbligato per tutti gli amanti della serie di Mario (o dovremmo dire Luigi?) e non.

Scheda tecnica


Valutazione

Sonoro — 9
  • Effetti sonori azzeccati accompagnati da sound marchiati Nintendo
Grafica — 7,5
  • Animazioni ed effetti di luce davvero ben realizzati
  • Texture non esattamente impeccabili
Giocabilità — 9,5
  • Divertente e con un pizzico di ironia, originale quanto basta
Longevità — 7,5
  • Forse duraturo quanto basta per non annoiarsi
  • Ma per alcuni sarebbe stato meglio se fosse durato di più

Totale 8.0


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