Winning Eleven Advance

Ma ci starà un pallone in tasca?Winning Eleven Advance fu, nel suo piccolo, un evento.Parliamoci chiaro,…

Ma ci starà un pallone in tasca?


Winning Eleven Advance fu, nel suo piccolo, un evento.
Parliamoci chiaro, fino all'arrivo del Game Boy Advance, l'appassionato calciofilo di console portatili si ritrovava in una situazione abbastanza imbarazzante: certo, si trovavano vari giochi interessanti (ISS 2000 per Game Boy Color su tutti) ma spesso, sia per limitazioni tecniche che per colli di bottiglia strutturali (i due pulsanti dei portatili pre GBA su tutti) grandi simulazioni sui portatili non riuscivano a fare capolino. Non è un caso se, escludendo il già citato ISS 2000, il più apprezzato titolo del genere su GBC fosse 90° Minuto Total Soccer 2000, cartuccia che strizzava l'occhio agli arcade Amiga anni '90: Tutti i tentativi di riproporre negli anni le simulazioni che imperversavano sulle console da casa anche in versione da passeggio si sono rivelati fallimentari... negli anni i vari Kick Off, Sensible Soccer, Ronaldo V-Football e Fifa sono stati dei buchi nell'acqua in sequenza.

Senza nome

L'arrivo del GBA ha sparigliato le carte: finalmente una console portatile proponeva una grafica e un sonoro dignitosi, oltre a due tasti dorsali in modo da allontanarsi dalle vetuste meccaniche “passaggio corto-passaggio lungo” stile vecchi coin-op Taito e Tecmo.
KCET non si lasciò scappare l'occasione e, rompendo  il patto di ferro con Sony, lanciò sul mercato una persione portatile del suo simulatore calcistico principe per GBA: Ce la farà? Non ce la farà? A me l'ardua sentenza...

Senza nome

L'inizio è disarmante: il menu, per quanto tutto giapponese, è la xerocopia di quello di Winning Eleven 2002 su PlayStation: tutte e dico tutte le modalità sono presenti. Si può quindi scegliere fra le modalità del “fratello maggiore”: amichevole, coppa del mondo, campionato e soprattutto Master League.
Questa è la modalità principe e, ci tengo a sottolinearlo, l'unica modalità in cui è possibile usare una squadra di club. Se, nelle altre modalità, è presente solo il roster delle nazionali, nella Master League dovrete scegliere una dei grandi club internazionali fra i più noti e, partendo dalla squadra Primavera, dovrete comprare giocatori durante la stagione utilizzando i “Gettoni” che accumulerete vincendo partite e segnando gol. All'inizio quindi, con la Primavera “scarsa” si farà molta fatica contro il Manchester United di turno!
È anche interessante notare come, una volta salvata la squadra che avrete creato, potrete utilizzarla anche nelle altre modalità anche se, non è possibile utilizzare nessuno dei club “standard”, proprio come nelle prime versioni casalinghe  di Winning Eleven.

Senza nome

Scendendo in campo si nota come la grafica sia molto piccola rispetto agli standard del genere, sebbene ottimamente animata e brillantemente colorata, il che consente di poter realizzare delle ottime manovre (è infatti presente anche un utilissimo radar) a scapito del dettaglio grafico. Si nota subito l'unico vero difetto di questo gioco: la velocità. Purtroppo il gioco è un pochino lento, sia come velocità di movimento che di risposta: il pallone, oltre a viaggiare un filo troppo lentamente, risponde con ritardo ai comandi impressi.
A proposito, i controlli sono invece molto buoni, l'unico neo, impossibile da aggirare, è la mancanza di un tasto adibito ai cross: per effettuare un traversone sarà infatti necessario premere rapidamente due volte il tasto del passaggio, un pochino scomodo ma efficace.
Bene il sonoro, poche musiche ma di ottimo livello (la musica dei replay è identica alla versione casalinga) mentre sono presenti sparuti commenti di telecronaca del grande Jon Kabira e degli ottimi effetti del pubblico che segnalano i vari momenti di gioco con boati e brusii.
La giocabilità, oltre al problema della velocità, non cela altri difetti: sono presenti un buon numero di mosse eseguibili anche se, la natura “portatili” del gioco fa preferire l'approccio diretto con pochi arzigogoli. La curva di apprendimento è stata infatti ridotta rispetto alle versioni per console casalinghe e anche la difficoltà è stata leggermente abbassata: il livello difficile, per quanto tutt'altro che semplice, non è ostico come le versioni PlayStation.
La longevità è assicurata dalle tantissime modalità ma soprattutto da un multiplayer a due giocatori davvero spassoso. Nessun rallentamento, nessun difetto grafico, la modalità con cavo link, sebbene siano necessarie due cartucce, viene promossa a pieni voti.

Senza nome

RIASSUMENDO


KCET è andata a tanto così dal capolavoro assoluto: se avesse limato il problema della velocità e della risposta ai comandi, avremmo avuto un titolo praticamente perfetto. Così com'è, abbiamo un ottimo gioco, che si prende indubbiamente la corona del genere, superando in scioltezza una concorrenza tutt'altro che irresistibile.

Scheda tecnica


Valutazione

Sonoro — 9
Grafica — 8.5
Giocabilità — 8
Longevità — 9

Totale 9.0


Condividi con i tuoi amici

Commenti

Al momento non ci sono commenti