Kuru Kuru Kururin
Chi comprò il Gameboy advance al lancio ricorderà che, insieme alla console, venne commercializzato…
Chi comprò il Gameboy advance al lancio ricorderà che, insieme alla console, venne commercializzato anche un buffo gioco dalla copertina color arancio-salmone, destinato ad esser snobbato in favore dei ben più quotati Mario Advance e F-Zero Maximum Velocity.
Eppure, Kuru Kuru Kururin(quello era il gioco in questione), ha ben poco da invidiare, in quanto a divertimento, ai due "fratelloni" più esperti. Vediamo dunque le peculiarità di questo piccolo gioco.
Il concept alla base di questo titolo è tanto semplice quanto amabile: bisogna affrontare una serie di labirinti manovrando una piccola astronave rotante che sullo schermo è visualizzata come un'asticella colorata. Nessun'altra nozione serve per buttarsi nel gioco, a parte forse un po' di pratica con la fisica che governa i cunicoli del titolo GBA.
Diviso in diversi "mondi", a loro volta schematizzati in stage, Kuru Kuru Kururin riprende i classici canoni della suddivisione tipicamente videoludica e li rielabora adattandoli graficamente al portatile da 32 bit Nintendo. Si passa dunque attraverso scenari tra le nuvole a inquietanti castelli popolate da macchinari meccanici. Ovviamente il gameplay ne viene influenzato, ma solo in minima parte: la presenza di molle da colpire per invertire la rotazione, di sfere di cannone da evitare e di altri ostacoli rendono tutta l'azione più varia e piacevole da giocare. Ed è proprio questa piacevolezza, unita alla non eccessiva difficoltà, che fa di questo titolo una piccola fonte di divertimento: non ci si stanca davvero mai di giocarci e, anche ad anni di distanza, quando se ne ripresenta l'occasione, Kuru Kuru Kururin invoglia sempre l'utente ad una partita.
Il lato tecnico del gioco è abbastanza semplice, senza essere però scarno o troppo trasandato. La colorazioni pastello, i mondi differenti tra di loro, la simpatica possibilità di customizzare la propria barretta rendono il titolo assai piacevole da vedere. Anche il sonoro, per la verità, svuolge un ruolo simpatico ed assai poco fastidioso, riuscendo sempre a rendersi gradevole.L'esperienza globale non dura per la verità gran chè: i mondi sono numerosi, ma i punti di elevata difficoltà, considerando che stiamo parlando di un Puzzle Game, sono ben pochi. Finire Kuru Kuru Kururin non è dunque un'impresa ma, come detto in precedenza, ben pochi giochi vantano una simile attrattiva nel lungo periodo.
In sostanza, ecco un gioco davvero garbato e divertente. Semplice, schietto, senza troppe pretese, vale i pochi soldi che costa. Anzi, spesso in giro(anche online!) vedo delle offerte davvero allettanti per gli aspiranti possessori del titolo, quindi non posso far altro che consigliarlo.
Eppure, Kuru Kuru Kururin(quello era il gioco in questione), ha ben poco da invidiare, in quanto a divertimento, ai due "fratelloni" più esperti. Vediamo dunque le peculiarità di questo piccolo gioco.
Il concept alla base di questo titolo è tanto semplice quanto amabile: bisogna affrontare una serie di labirinti manovrando una piccola astronave rotante che sullo schermo è visualizzata come un'asticella colorata. Nessun'altra nozione serve per buttarsi nel gioco, a parte forse un po' di pratica con la fisica che governa i cunicoli del titolo GBA.
Diviso in diversi "mondi", a loro volta schematizzati in stage, Kuru Kuru Kururin riprende i classici canoni della suddivisione tipicamente videoludica e li rielabora adattandoli graficamente al portatile da 32 bit Nintendo. Si passa dunque attraverso scenari tra le nuvole a inquietanti castelli popolate da macchinari meccanici. Ovviamente il gameplay ne viene influenzato, ma solo in minima parte: la presenza di molle da colpire per invertire la rotazione, di sfere di cannone da evitare e di altri ostacoli rendono tutta l'azione più varia e piacevole da giocare. Ed è proprio questa piacevolezza, unita alla non eccessiva difficoltà, che fa di questo titolo una piccola fonte di divertimento: non ci si stanca davvero mai di giocarci e, anche ad anni di distanza, quando se ne ripresenta l'occasione, Kuru Kuru Kururin invoglia sempre l'utente ad una partita.
Il lato tecnico del gioco è abbastanza semplice, senza essere però scarno o troppo trasandato. La colorazioni pastello, i mondi differenti tra di loro, la simpatica possibilità di customizzare la propria barretta rendono il titolo assai piacevole da vedere. Anche il sonoro, per la verità, svuolge un ruolo simpatico ed assai poco fastidioso, riuscendo sempre a rendersi gradevole.L'esperienza globale non dura per la verità gran chè: i mondi sono numerosi, ma i punti di elevata difficoltà, considerando che stiamo parlando di un Puzzle Game, sono ben pochi. Finire Kuru Kuru Kururin non è dunque un'impresa ma, come detto in precedenza, ben pochi giochi vantano una simile attrattiva nel lungo periodo.
CONCLUDENDO
In sostanza, ecco un gioco davvero garbato e divertente. Semplice, schietto, senza troppe pretese, vale i pochi soldi che costa. Anzi, spesso in giro(anche online!) vedo delle offerte davvero allettanti per gli aspiranti possessori del titolo, quindi non posso far altro che consigliarlo.
Valutazione
- Divertimento — 8
-
- Una piacevole esperienza puzzle
- Sonoro — 7
-
- Adatto al gioco
- Non memorabile
- Grafica — 7
-
- Semplice, ma simpatica
- Giocabilità — 8
-
- Un puzzle game ben fatto
- Longevità — 7.5
-
- Invoglia ad esser rigiocato sempre
Totale 7.0
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