Pubblicità Nintendo

In questo piccolo speciale che dedico all'Enciclopedia, ho pensato di selezionare il meglio di vent'anni…


In questo piccolo speciale che dedico all'Enciclopedia, ho pensato di selezionare il meglio di vent'anni di pubblicità Nintendo, partendo dagli albori fino ad arrivare ai giorni nostri. Ovviamente la selezione è stata massiccia, e non indolore, viste le molte perle d'oggi e di ieri. Spero possiate apprezzare questo piccolo, ma penso simpatico, contributo.
 

GLI ALBORI



Le prime pubblicità Nintendo fanno sorridere per innocenza e sincerità, almeno se viste con l'occhio d'oggi. La componente anni '80, lo stile pseudo-trash e l'enorme affollamento di personaggi, gadget e console sono ai limiti della sopportazione. Il design dei personaggi è ancora molto legato agli standard dei cartoni animati, e dunque poco slanciato e leggermente goffo. Una sintesi dell'iconografia Nintendo, la trovate nell'immagine sottostante, un promo-anglosassone del Game & Watch.
Game and Watch

KIDS AND POWER



 
 Pischelli e "potere" sono i padroni della seconda, teorica, fascia di spot Nintendo che ho deciso di proporvi. I pischelli sono ovviamente i "Kids" ai quali Nintendo si rivolge: il videogioco è ancora un mercato da ragazzi, il cui punto chiave è rappresentato dalle feste natalizie.

Nelle immagini che ho scelto per rappresentare questo periodo, vi sono quelle di uno spot americano, con una bella famiglia di quattro persone, adulti inclusi, impegnata e ridente di fronte ad un NES; quella riguardante una promozione Nintendo legata ai cereali (ovviamente USA pure questa, in Italia nemmeno si sapeva cosa fossero i Corn Flakes).
Nes (1)
Nes (2)
In più una bella chicca per noi italioti: la stampa originale della pubblicità dell'epoca. Testimonial d'eccezione è Jovanotti, che come vedete, è già a conoscenza del nostro Nintendoclub (eh eh).
Se volete vedere il promo TV originale Cliccate qui.
Nes (3)
Dulcis in fundo, ecco un bel confronto tra due mondi, quello USA e quello nipponico, attraverso due reclame d'epoca: quella americana è un concentrato di pomposità e fa leva sul fantomatico "potere-nintendo" (ricorda un po' certe battaglie politiche, comunque...), quella giapponese è invece una chicca in stile manga, dove si vedono i personaggi Nintendo chiudersi nella console, mentre i ritardatari Wario e Link urlano "aspettate un momento", per non farsi lasciar fuori.

STRANEZZE VARIE



 
Nel compilare questo speciale mi sono trovato di fronte anche a diverse curiosità degne di altri tempi. Nelle immagini sottostanti potete infatti ammirare il calendario Nintendo del 1991 e un retrocopertina di Nintendo Power, pubblicizzante un "torneo mondiale di videogiochi". Tralaltro, qualche anno fa, mi capitò di poter mettere le mani su bustine di figurine Nintendo degli anni '80, piuttosto curiose: ergo, a quanto pare esistevano pure simili gingilli, all'epoca. Ancor meno prevedibile, a quanto pare, è il fatto che, per quanto riguarda i calendari, Nintendo continui a proporli, come testimonia la terza immagine sotto.
Calendario (1)
Calendario (2)
Calendario (3)
Oltre a queste due bizzarrie, è bene ricordare che Nintendo, in tempi ormai remoti, ha avuto un ruolo significativo nel cinema-commerciale-subliminale (ma neanche troppo). Sotto, a tal proposito, trovate le locandine di "The Wizard" e di "Super Mario Bros.". Il primo è un film strappalacrime che vede un bimbo piuttosto solitario esprimersi nel suo talento solo in un super-torneo Nintendo a base di Super Mario Bros. 3 (in uscita nei negozi). Il secondo è una pellicola oserei dire "apocrifa", un po' come lo furono certi titoli Nintendo d'altri tempi ("Mario is missing", "Mario's Time Machine" e... i tre Zelda "innominabili", secondo la definizione di Arles, per Philips CD-I). Ovvero: i diritti Nintendo c'erano, ma i risultati artistici furono così abominevoli da far rinnegare qualsiasi legame con il nome originale (per coloro che non hanno visto il film, basti solo sapere che è ambientanto in un regno dei funghi post-atomico, che Mario salta con degli stivali metallici e che Bowser è un uomo, mentre i koopa/goomba sono degli pseudo agenti della Gestapo alti due metri. Ah, e Mario è interpretato da Bob Hoskins).
Strano (1)
Strano (2)

GAMEBOY



 
I Gameboy sono sempre stati portatili di grandi successo e le pubblicità, pur essendo a volte superflue, non sono mai mancate. Appena sotto trovate due, purtroppo piccoli, fotogrammi di spot del vecchio GB, quello grigio con quattro stilo.
Gameboy (1)
Gameboy (2)
Ad esse, possiamo aggiungere questo splendido spot tv americano, tipico del periodo (notare anche il tentativo di espandere il pubblico del Gameboy, attraverso il richiamo a uno dei miti yuppie, quello della giovinezza anche in età matura).
Dopo i fasti del GB, però, non tutti ricordano lo psicodramma del Virtual Boy. Potevo esimermi forse dal recapitarvi l'originale messaggio pubblicitario USA? Certo che no! E dobbiamo dire che non è neanche malaccio, eccetto quanto si vedono i giochi (anzi, IL gioco, ovvero Mario Tennis).
 
Il passaggio al Gameboy Color ha portato notevoli miglioramenti e novità nelle pubblicità Nintendo: più aggressive e maggiormente intriganti. Nel caso particolare del GBC, si giocò molto sui colori molto diversi e sgargianti e sulla connettività, come testimoniano l'immagine sotto e questi due spot: il primo generico, riguarda appunto le differenti colorazioni proposte da Nintendo mentre il secondo è quello, storico, di Pokémon Rosso/Blu.
Gameboy Color
Con l'avvento del GBA, i toni commerciali si sono ancora evoluti, tentando di accalappiare un pubblico più maturo ed emancipato. Eccone due esempi classici, che riguardano GBA e GBA SP. Se qualcuno la ricorda, anche la campagna televisiva fu piuttosto imperniata su questo "distacco" estetico da una console comunque molto giovanile, come lo è sempre stato il Gameboy.
Gameboy Advance (1)
Gameboy Advance (2)
Passando ai video, ho scelto come rappresentante ideale della linea GBA quello del lancio Europeo, che forse molti di voi ricorderanno. E ancora, lo spot di Mario Kart Super Circuit in versione americana e in versione giapponese. Infine, chiudo con due chicche: le serie di avvisi Tv nipponici per Wario Ware Inc. e per Wario Ware Twisted.

SUPER NINTENDI...



 
Il successore del mitico NES non poteva non avere una campagna pubblicitaria efficace. Paradossalmente, Nintendo sfruttò ancora una volta il richiamo ad un pubblico più giovane. Per verificare voi stessi, date un'occhiata ai mocciosi della pubblicità britannica, strutturata come un contenitore dei vari titoli di successo. Ancora molto tamarro, invece, resta lo spot americano, che pare titillare nuovamente gi amici mangia hot-dog con deliri di potenza e fantomatiche abilità. Sotto trovate invece un avviso cartaceo dedicato al Super Scope e la console in sè, nella nuova confezione, maggiormente hi-tech nei colori e nel package.
Snes (1)
Snes (2)
Divertenti, nella loro folle regionalità, gli spot nipponici per SNES: ecco Mario Kart, Zelda e quello generico del Super NES.

ARTIGLIA LA POTENZA



 
Come non partire dal mitico slogan italiano, quando si tratta di parlare di Nintendo 64? Non c'è verso. L'intenzione di Nintendo fu, in quegli anni, quella di rifarsi dello smacco Virtual Boy e di proporre la console a 64 bit come il nuovo paradigma imprescindibile, quello che avrebbe cambiato le regole del gioco. Non per nulla, uno degli slogans era "change the system".
I ritardi d'uscita, tuttavia, portarono la N a fare anche una sorta di pubblicità riflessiva a priori. Nel manifesto sottostante, Nintendo chiede agli utenti se sia meglio avere una console scarsa subito, oppure se aspettare per il meglio.
Nintendo64 (1)
Ovviamente, il Nintendo 64 fu anche molto legato a Mario e alla scoperta delle tre dimensioni: logo e presentazione ne sono una brillate dimostrazione.
Nintendo64 (2)
Nintendo64 (3)
Per tornare invece indietro nel tempo, ecco due spot d'epoca, uno generico natalizio, rappato e molto simpatico, ed uno tutto dedicato a Mario 64.
 

LIFE'S A GAME



 
Il passaggio al Gamecube resta, per Nintendo, uno dei più delicati della sua storia: per la prima volta Nintendo parte da sfavorita nella console war contro un'agguerrita Sony e un'outsider del calibro di Microsoft. Gamecube segue, facendola evolvere, la linea pubblicitaria del Nintendo 64, puntando molto anche sul logo (evoluzione cubica di quello del 64) e sullo slogan: in Europa è "Life's a game", in USA è "Born to play". Col passare del tempo e con il peggioramento dei risultati della console, Nintendo tentò inoltre un cambio di strategia, incentrando i messaggi pubblicitari sulle preferenze ludiche dell'utenza (messaggio: "who are you?"). La terza immagine testimonia quest'ultima scelta.
Gamecube (1)
Gamecube (2)
Gamecube (3)
Da sottolineare la campagna pubblicitaria Tv, molto suggestiva e aggressiva, che vedeva alternarsi spot TV in grado di mostrare carrellate di titoli più o meno validi. Inoltre, ecco anche uno spot della serie "Who are you?".
Per quel che riguarda il Giappone, viene iniziata una felice serie di spot (che continua tutt'ora) nella quale i protagonisti sono due buffi Mario Bros. umani. Guardate per esempio lo spot di Mario Kart DD e quello di Mario Smash Football.
 

SCHERMI DOPPI



 
L'avvento del DS ha portato, per certi versi un sacco di novità nello stile Nintendo: colori chiari, console semplici e raffinate, tecnologia innovativa e sostanziale distacco dalla logica concorrenziale classica. Nintendo si pone dunque su altri binari rispetto agli avversari, per conquistare un nuovo pubblico, e pare riuscirci.
D'altro canto, vengono ripresi con forza i testimonial, che su Nintendo DS vedono nomi importanti. Nelle immagini, trovate l'algida Nicole Kidman e il nostrano Giorgio Panariello. Gli altri due spot sono a testimonianza della ricerca di nuove vie di mercato (nella fattispecie il pubblico femminile e quello generico da fast-food).
DS (1)
DS (2)
DS (3)
DS (4)
Le reclame televisive sono invece originali e vari, passando da classiche situazioni commerciali (notare ancora il pubblico di riferimento) a irresistibili follie nipponiche.

LA SAGRADA FAMIGLIA



 
Il Nintendo Wii porta a compimento il percosto economico-estetico iniziato con la rivoluzione copernicana del DS: look minimal-chic, tipologia di gioco innovativa, pubblico di riferimento atipico: quant'acqua sotto i ponti è passata dai marmocchi e dal "Jova". Vedere questi exempla pubblicitari per credere. N.B. il primo è un'immagine pubblicata per creare hype prima della presentazione della console, all'epoca "Revolution". Gli altri sono invece avvisi cartacei che, seppur destinati a mercati diversi (USA, Giappone, Europa), mostrano pienamente lo stile-Wii.
Wii (1)
Wii (2)
Wii (3)
Wii (4)
Televisivamente, lo spot con Panariello è una chicca per quanto è democristiano: l'attore/comico gioca con amici e/o parenti in un divertente quanto pacato multiplayer (pare, dai toni dello spot, una sorta di tombola videoludica), adatto dagli 0 ai 90 anni. Messaggio sotto inteso: Wii è una console diversa, immediata, alla quale tutti possono giocare in simpatia, senza scannarsi e senza incorrere in "infantilismi" (sparatorie, distruzioni, lotte).
 Maggiormente significativo e a mio avviso ancor più efficace è lo spot USA, un vero capolavoro col quale penso sia giusto chiudere questo spazio. Grazie per l'attenzione e alla prossima.

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