The Wizard Il piccolo grande mago dei videogames
Tra i classici del cinema videoludico, “The Wizard” ha sicuramente un posto nell’empireo delle…

Prodotto nel 1989 (anno che viene ricordato proprio per la creazione di questo film, oltre che per un paio di bagatelle storiche), “The Wizard” vede infatti al centro della sua narrazione la particolare vicenda umana del protagonista, Jimmy, un ragazzino timido e socialmente alienato a causa di un dramma familiare, che tuttavia riesce a dare il meglio di se solo all’interno dell’universo dei videogiochi.
Proprio per questo motivo, incoraggiato dal fratellastro Corey, Jimmy decide di intraprendere una “lunga marcia” verso Los Angeles per partecipare al “Videogames Armageddon”, fantomatico evento nel quale si deciderà il più forte videogiocatore degli States. A questo scheletro narrativo ovviamente sono da aggiungere alcuni dettagli, come la presenza di un paio di antagonisti all’acqua di rose – uno sfidante fanatico del Power Glove e un “acchiappa bambini” senza scrupoli – e la trasformazione del film in un inevitabile percorso di formazione che vedrà il nostro eroe e la sua famiglia ritrovarsi alla fine di questo cammino.

Per fare un parallelo, in “The Wizard” accade come nella famosa scena di “Ritorno al futuro” in cui Michael J. Fox fa il gradasso con il cabinato di Wild Gunman: anche in questo caso siamo di fronte ad un film nel quale il videogioco interpreta veramente se stesso con tutti i suoi attributi e le sue caratteristiche (la ricerca del record, la possibilità di fungere da aggregatore sociale, ma anche da mezzo per fuggire dalla realtà). Questo modo di raccontare i videogiochi come tali avviene, nel corso del film, attraverso l’uso sia del coin up (Double Dragon, ecc.) che dei titoli classici per console, di cui SMB3 è l’alfiere assoluto.
Parlando più in generale del film in sé, ritengo sia corretto ammettere che siamo di fronte ad una pellicola che, nel tentativo di mescolare più generi, alla fine non riesce nell’intento di svilupparne nessuno. In generale, i toni del film sono per lo più drammatici e legati alla vicenda umana del protagonista. Tuttavia non mancano, e vedendo il trailer si può affermare che il film fosse stato venduto come tale, gli elementi della commedia per ragazzi. Nel tentativo di mischiare questi due filoni drammaturgici si è prodotto un minestrone che lascia per lo meno perplessi: il film è sì drammatico per ampi tratti, ma non riesce mai ad andare minimamente a fondo di alcuna questione...e d’altra parte, visto che è un film fatto quasi esclusivamente per sponsorizzare Super Mario, il calcare la mano sul dolore, sulla solitudine e sull’introspezione familiare sarebbe stato quantomeno controproducente. Nonostante questo, vi è un’ampia parte dai toni seppur flebilmente drammatici che “inquina” quella che è la componente comedy dell’intera baracca: la gioia o il divertimento delle situazioni non sono mai piene nel corso della pellicola, non vi sono momenti veramente esilaranti o tantomeno gasanti (pensiamo ai classici del genere, vedi i vari “Mamma ho perso l’aereo” et similia) che possono permettere al film di essere considerato una commedia ed in generale, alla fine della visione, non si sa se sentirsi divertiti, rasserenati o forse ancora sgomenti.

Non è un caso che il suddetto film pare abbia avuto un notevole impatto nel lancio USA di Super Mario Bros. 3, sbandierato nella pellicola come il non-plus-ultra delle novità, così come non è un caso che a distanza di anni il film abbia una buona fetta di appassionati/devoti che, tanto per dirne una, nel 2008 hanno dato vita, in Texas, ad un raduno dedicato alla pellicola, al quale sono stati invitati anche i protagonisti del film, ormai bolsi e terribilmente sconosciuti (unica eccezione: Tobey McGuire, che in “The Wizard” fa una comparsata minuscola, ma che adesso è l’attore che tutti conosciamo nei panni di “SpiderMan”).
Ultima curiosità: il film è completamente online su Youtube, diviso in diverse parti ed in lingua originale. Se siete curiosi, vi bastano due o tre click per vederlo...
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