Sands of Destruction

Sands of Destruction è un JRPG uscito in Giappone nel lontano 2008 con il nome di World Destruction…

copertina
Sands of Destruction è un JRPG uscito in Giappone nel lontano 2008 con il nome di World Destruction ed è finalmente arrivato in America, è stato atteso con grande trepidazione dai fan del genere, questo causato dai vari nomi famosi che stanno dietro a questo progetto.
Prima di tutto notiamo Masato Kato, il creatore delle trame di giochi del calibro di Final Fantasy VII, Chrono Trigger e Xenogears.
Il compositore Yasunori Mitsuda, famoso per aver creato le colonne sonore di giochi come Chrono Cross, Chrono Trigger e Xenosaga.
Ora però, dobbiamo vedere se questo Sands of Destruction è un gioco degno di nota.

UNA TRAMA APOCALITTICA



Il primo aspetto che salta immediatamente all’occhio del giocatore è certamente la trama, uno degli aspetti più originali (ma non per questo positivo) del gioco, per la prima volta non siamo a capo di un gruppo che vuole salvare il mondo, questa volta ci ritroveremo dalla parte di coloro che lo vogliono distruggere.
Tutto inizia con Kirie, un giovane ragazzo che vive in un villaggio di campagna di nome Barni insieme allo zio e che non conosce praticamente nulla del mondo esterno.
Un giorno, quando viene mandato dallo Zio a fare una commissione nella magione di Ursa Rex, Kirie viene accusato di far parte del “World annihilation front”, un gruppo di persone che ha l’obiettivo di distruggere il mondo.
In seguito ad una serie di eventi il protagonista si ritroverà a far parte di questa organizzazione e inizierà a viaggiare con una ragazza di nome Morte.
Kirie verrà a conoscenza che il mondo in cui vivono è dominato da una razza di uomini-bestia, i Ferals, che sfruttano gli uomini come schiavi, li trattano come vera e propria spazzatura o anche peggio(per esempio, oltre al semplice schiavismo alcuni umani vengono persino uccisi ed utilizzati per nutrire il terreno o altri vengono letteralmente mangiati).
A capo dei Ferals vi è un gruppo di 12 bestia, uno per ogni razza di Ferals.
Queste sono le premesse di Sands of Destruction, a prima vista sembra molto originale, vi è però un grandissimo problema.
Alcune parti della trama sono incoerenti o non hanno alcun senso logico.
Per essere più chiari, uno dei membri del party che otterrete in seguito dice espressamente di non voler distruggere il mondo, eppure il momento dopo lo vediamo combattere al nostro fianco, in un altro caso un altro alleato ci segue senza un motivo, bè, a dire la verità un motivo c’è, lui dice di essere trasportato dalla corrente, quindi per una persona distruggere il mondo è giustificabile solo perché si viene trasportati dagli eventi??
Avremmo preferito che ai personaggi  avessero dato una giustificazione sensata per i loro obiettivi.
Non scendiamo troppo nei dettagli per non rovinarvi nulla, era giusto per darvi una idea molto generale.
Questo non è il solo problema, i dialoghi, oltre ad essere alcune volte incoerenti sono anche noiosi, scontati, utilizzano frasi fatte e ripetute.
Vi capiterà decine di volte di sentire sempre la stessa medesima frase come :”Sono invincibile,non potrete mai sconfiggermi” e regolarmente il tizio che dirà quella frase verrà eliminato.
Anche la trama ha un inizio alquanto blando e poco interessante, soprattutto il motivo che spinge Kirie a seguire Morte ed il resto dell’organizzazione non riesce a stare in piedi e sembra la prima scusa che è venuta in mente allo scrittore della trama.
A questo punto ci chiediamo, come ha potuto Masato Kato, creatore di alcune fra le migliori trame di sempre nei JRPG, creare una trama che di interessante non ha nulla??
Fortunatamente col proseguire della storia principale subisce una svolta di qualità notevole, questo però non riesce a giustificare ore ed ore di disinteresse completo.
Anche i dialoghi, che all’inizio non sono nulla di esaltante, aumentano di qualità man mano che si prosegue.
1

UN SISTEMA DI COMBATTIMENTO SBILANCIATO



Il sistema di combattimento è simile a quello già incontrato in Xenogears.
Il giocatore ha a disposizione una vasta tipologia di attacchi che possono essere potenziati attraverso l’ottenimento dei CP, dei punti che si ottengono uccidendo i nemici (oltre ovviamente ai classici punti esperienza).
Questi CP possono essere spesi in due modi, aumentando l’attacco di una abilità o aumentando la sua precisione e gli status alterati che infligge sul nemico, così si ha l’opportunità personalizzare ogni singola tecnica presente nel gioco.
Queste tecniche si suddividono in vari tipi, si passa dagli attacchi flurry, ossia quelli veloci e ripetuti, ai blow, colpi singoli ma più potenti, questo per i nemici a terra.
Vi sono inoltre gli attacchi flurry e Blow per i nemici volanti che, anche se funzionano allo stesso modo vengono classificate come tecniche diverse, quindi potenziate separatamente da quelle per i nemici a terra.
Troviamo anche altri tipi di attacchi base, ma per il resto vogliamo lasciare a voi (nel caso decideste di giocarlo) il piacere della scoperta.
Vi sono anche le classiche tecniche speciali, esse si suddividono in Blood skill, ossia le magie o tecniche speciali d’attacco e le Life skill, tecniche dedicate al miglioramento temporaneo delle statistiche e a magie di cura.
Ad ogni membro del party all’inizio della battaglia, in base al loro morale, sono assegnati dei BP,che corrispondo alla quantità di azioni che un personaggio potrà fare nel suo turno, in pratica, mettiamo che iniziate con 3 BP, potrete utilizzarne uno per attaccare, attaccare una seconda volta ed utilizzare il terzo per curare o qualsiasi altra cosa vogliate.
Non sarete quindi costretti ad utilizzare per forza la stessa azione ripetutamente, attenzione però, l’utilizzo di un oggetto porterà alla fine del vostro turno anche se sono rimasti ancora dei BP, tenete in considerazione anche che, minore è il numero di BP che userete e prima sarà nuovamente il vostro turno.
Quando un membro del party utilizza 8 BP in un solo turno potrà rilasciare uno dei suoi attacchi finali.
Inizialmente questo sistema di combattimento sembra molto interessante e ad una prima impressiona sembra richiedere una grande dose di strategia, in realtà tutto passa in secondo piano a causa della estrema facilità del titolo in questione.
Infatti, ad un certo punto, il proprio personaggio imparerà a concatenare vari attacchi flurry uno dopo l’altro e passerete il resto del gioco a premere soltanto il tasto Y (che è il tasto adibito per questo tipo di tecniche), questo perché potrete fare una quantità di attacchi a catena così elevata da poter eliminare qualsiasi nemico in un solo turno. In alcuni rari casi riuscirete persino ad eliminare i boss in un solo turno.
Questo è senza dubbio il difetto più grande di Sands of Destruction, sono riusciti nell’impresa di trasformare un sistema di combattimento semplice e profondo in un button smashing in cui si passa tutto il tempo a premere un solo tasto.
Fortunatamente alcuni boss riescono ancora a dare filo da torcere, ma passerete ogni singolo scontro normale sapendo di vincere senza il minimo sforzo.
Come se ciò non bastasse gli scontri sono casuali, la quantità varia da zona a zona.  Anche se nella media non sono ossessivi fortunatamente.
Inoltre vi è un aspetto nuovo, i vari personaggi infatti potranno equipaggiare delle Quip,cioè, fra una lista, dobbiamo scegliere delle frasi da far dire al nostro personaggio durante la battaglia, la quale sarà attivata in seguito a degli eventi (ad esempio a inizio battaglia, alla fine, o dopo che si ha subito un attacco diretto da parte del nemico), essi però si rivelano fondamentalmente inutili.
Infatti se da un lato aggiungo un ulteriore strategia alle battaglia, dall’altra non fanno altro che facilitare ulteriormente il gioco.
2

GRAFICA E SONORO



Prima di tutto la grafica utilizza degli sprite 2D che si muovono su degli ambienti 3D.
C’e da dire però che gli sprite 2D, pur essendo ancora affascinanti avrebbero potuto godere di un livello di dettaglio maggiore, per non parlare dei movimenti, estremamente macchinosi e fin troppo essenziali.
Inoltre vi sono pochi tipi di nemici, la loro quantità è elevata, ma per la maggior parte del tempo ci ritroveremo ad affrontare decine di mostri uguali l’uno all’altro la cui unica differenza è rappresentata dal loro colore.
Gli effetti speciali sono nella norma, non stupiscono ma non sono nemmeno pessimi.
Considerando la qualità grafica non eccelsa inoltre è strano il fatto che vi siano anche dei rallentamenti durante le tecniche speciali e contro alcuni boss di grandi dimensioni.
Gli ambienti invece sono rappresentati attraverso un buon 3D e godono di una buona varietà, i vari dungeon infatti non sono mai simili e sono ben strutturati, sicuramente sono belli da vedere, quindi stilisticamente è ottimo, ma tecnicamente si poteva certamente fare di più, nulla di grave comunque.
La opening e alcuni rari mini filmati durante il gioco sono rappresentati in un CG di pessima qualità.
Ci si chiede perché non abbiano utilizzato uno stile anime per questi filmati, prima di tutto perché rendono meglio in una console come il DS, secondo perché un anime di Sands of Destruction già esiste, nulla comunque che rovini la qualità finale del gioco.

Per quanto riguarda la colonna sonora, fortunatamente Mitsuda non ha fallito nemmeno questa volta
Pur non essendo a livelli di altre sue composizioni più famose, è riuscito a dedicare a Sands of Destruction  una colonna sonora di tutto rispetto.
Garantendo delle tracce sempre d’atmosfera per le scene più concitate e quelle più drammatiche e tracce incalzanti per le battaglie.
Il doppiaggio è di qualità media, alcuni voci sono geniali, come quella di Taupy, altre sono decisamente fuori tono e potevano essere migliori, come quelle dei vari “cattivi”.
Si nota inoltre uno strano dettaglio, cioè che vi è sempre un intervallo di 3-4 secondi fra una frase e l’altra.
Potrà sembrare un dettaglio, ma il problema è che in Sands of Destruction si possono saltare intere scene, ma non si possono semplicemente velocizzare i dialoghi, quindi sarete costretti ad aspettare quell’intervallo di pochi secondi ogni frase per poter continuare.
Inoltre, nelle cut-scene più concitate e quelle più drammatiche quell’intervallo spezza completamente tutta l’atmosfera.
Grafica e sonoro sono comunque gli aspetti più riusciti del gioco.
3

LONGEVITA’



Forse il punto più dolente.
La storia principali infatti, ha una longevità bassa per il genere, circa 18-20 ore di gioco, contando inoltre che molto tempo lo passerete anche per risolvere gli enigmi, i quali sono ben strutturati e complicati anche sopra allo standard del genere.
La storia principale, come detto precedentemente, non è nulla di speciale, almeno agli inizi, fortunatamente continuando migliora costantemente, il ritmo di gioco è quindi sbilanciato, si passa da momenti in cui proprio la trama spinge a continuare ad altri in cui si potrebbe anche decidere di mettere da parte il gioco, considerando comunque la qualità complessiva non c’è nulla di cui lamentarsi troppo, peccato però che la rigiocabilità che è completamente assente. Difficilmente vorrete rincominciare un nuovo file, vista la mancanza di bonus in seguito alla fine.
Anche sotto l’aspetto delle sub quest non siamo messi bene, infatti, se la storia principale è terminabile in 18 ore circa, al 100% può essere terminato facilmente anche in meno di 30.
Inoltre sono fondamentalmente inutili le varie sub quest, per la maggior parte infatti esse garantiranno al vostro personaggio equipaggiamenti più potenti, cosa inutile considerando l’estrema facilità di quasi ogni scontro.
E non vi è nemmeno la presenza di un livello di difficoltà più elevato.

CONCLUSIONE



Strano come un progetto con un potenziale così elevato possa perdere punti così facilmente.
La trama, inizialmente originale (ma raccontato in modo blando) prende piede lentamente e con un ritmo traballante, il sistema di combattimento profondo, leggermente diverso dai classici JRPG si dimostra inutile di fronte all’estrema facilità del titolo che non spinge a nuove strategie.
Una longevità non elevata, una caratterizzazione dei personaggi in media solo buona e, fortunatamente, una qualità grafico-sonoro elevata fanno si che Sands of destruction si posizioni tra la schiera di quei JRPG  che non offrono nulla di veramente diverso dalle decine di altri titoli simili usciti negli ultimi tempi sul DS.
Un vero peccato, poteva essere un capolavoro ma si dimostra solo un buon gioco.
Consigliato solo ai fan del genere, tutti gli altri ne stiano assolutamente alla larga.

Scheda tecnica


Valutazione

Divertimento — 7
  • Buona personalizzazione del party.
  • Si lascia giocare piacevolmente.
  • La trama non riesce ad ingranare come si deve.
Sonoro — 8
  • Mitsuda ha fatto un ottimo lavoro.
  • Qualche problema nel doppiaggio.
Grafica — 7
  • Bella stilisticamente.
  • Grande varietà degli ambienti.
  • Tecnicamente migliorabile.
Giocabilità — 7
  • Sistema di combattimento semplice e profondo...
  • Estremamente facile.
  • Scontri casuali.
Longevità — 6.5
  • 20 ore circa non sono poche.
  • Difficilmente lo rigiocherete.
  • Sub quest quasi inesistenti.
  • Ritmo di gioco blando.

Totale 7.0


Condividi con i tuoi amici

Commenti

Al momento non ci sono commenti