Phoenix Wright: Ace Attorney
Le avventure grafiche rappresentano un genere molto adatto alle potenzialità del DS. Non richiedono…
Le avventure grafiche rappresentano un genere molto adatto alle potenzialità del DS. Non richiedono grandi caratteristiche tecniche e il pennino regala tante possibilità di interazione. Questo Phoenix Wright ne è la conferma.
LA DURA VITA DELL'AVVOCATO
Come gli studenti di giurisprudenza sapranno, a 24 anni freschi di laurea non è facile muovere i primi passi nel mondo giudiziario, a meno che non si abbia qualche "aggancio" in uno studio affermato. Questo è il caso del giovane Phoenix, che fin dall'inizio dell'avventura è nel giro della Mia Fey Law & Co. , rinomato studio legale. La carriera di Phoenix è quella dell'avvocato difensore, e nei vari momenti del gioco in cui viene richiamato il passato da studente del protagonista, viene presentata con insistenza la figura di un suo compagno di studi, Miles Edgeworth, aggressivissimo avvocato d'accusa, uno di quelli che farebbero qualsiasi cosa pur di ottenere un solo verdetto: colpevole. La trama (intricatissima) del gioco si sofferma molto su questo dualismo, ma non mi spingo oltre per non svelare il cuore del gioco, ossia la trama appunto.
ANDIAM, ANDIAM, ANDIAMO A INVESTIGAR
Non so in Giappone come lavorino gli avvocati, ma da questo titolo si direbbe che le loro mansioni vadano ben oltre a quelle degli avvocati nostrani, in quanto qui non solo bisogna difendere l'imputato, ma cercare tutte le prove e fare tutti i ragionamenti del caso per scagionarlo.
Una delle due fasi principali in cui si divide il gioco è appunto quella dell'investigazione: possiamo scegliere (ovviamente dopo una sempre accurata spiegazione del caso) tra "esplorare" il luogo del crimine, cercare eventuali collegamenti con altri luoghi o oggetti, e soprattutto parlare con i vari personaggi implicati più o meno direttamente nelle varie vicende. Questa parte è senza dubbio la più importante di questa fase, perché le informazioni spesso vengono "estorte" con giri di parole, o addirittura "barattate" con favori. Una volta conclusa la fase di investigazione, comincia il processo vero e proprio.
OBJECTION!!!!!
Eccoci nell'aula del tribunale, al cospetto di un canuto giudice, che sarà lo stesso in tutte le otto storie del gioco.
Che processo sarebbe senza testimoni? Infatti verranno regolarmente chiamati a deporre uno o più testimoni, che salvo sorprese avrete già incontrato nella prima fase della storia. A questo punto ci sarà la deposizione vera e propria nella quale il testimone racconta la sua versione dei fatti: essendo un difensore, il nostro avvocatino dovrà dimostrare l'insussistenza delle tesi del testimone, o addirittura le eventuali contraddizioni. Per fare ciò, la deposizione è divisa frase per frase. Al termine di ogni frase si possono fare domande, per mettere in difficoltà il testimone e ottenere nuovi particolari( a volte anche la sospensione del processo al giorno successivo), e si può anche obiettare, se ci si trova davanti ad una evidente contraddizione con una prova o con alcune dichiarazioni del testimone stesso. Per compiere queste due azioni avete altrettante possibilità: o toccate col pennino le caselle con scritto "Hold it!" o "Objection!", oppure dite le suddette frasi nel microfono. Cosa molto importante: le obiezioni vanno fatte solo quando si è sicuri di ciò che si fa, perché bisogna dimostrare che effettivamente essa abbia senso, con prove o ragionamenti che possano fare al caso nostro. Nel caso in cui l'obiezione non abbia fondamento, il giudice ci ammonirà; dopo 5 obiezioni respinte il giudice dichiarerà l'imputato colpevole.
Una volta messo alle strette il testimone, a seconda dei casi, cambierà la testimonianza, confesserà, o verrà giudicato non attendibile. A questo punto o la corte si aggiornerà, o il caso verrà risolto a nostro favore.
I MEZZI DELL'AVVOCATO
Il pennino. E' indispensabile per ogni azione, sia essa scorrere le molte pagine dei dialoghi, raccogliere ed esaminare le prove, muoversi da un luogo all'altro, interagire durante il processo. Nonostante le pretese non siano eccessive, il sistema di controllo svolge bene il suo compito, in maniera estremamente precisa. Il microfono è un inutile ma simpatico surplus, in quanto usato solo nei casi descritti in precedenza.
NEL COMPLESSO
Phoenix Wright Ace Attorney è un gioco realizzato estremamente bene sotto tutti gli aspetti: uno stile grafico molto semplice, ma particolarissimo, con personaggi sempre molto singolari e dalle variopinte(e sempre eccentriche) personalità; un comparto audio leggero e "di contorno" molto azzeccato, capace di cambiare a seconda dei momenti, alternando melodie molto soft a musiche più tese; trame ricchissime in ogni singolo episodio(inoltre spesso legati l'uno all'altro), e casi non semplici, ma che raramente risultano frustranti per l'eccessiva difficoltà.
IL TALLONE D'ACHILLE (DI PHOENIX)
Quei simpaticoni della Capcom hanno pensato bene di non localizzare il titolo nei vari paesi europei: risultato, se non si sa BENE l'inglese non c'è modo di godersi questo gioco, perché non solo la componente discorsiva occupa la totalità del gioco, ma anche perché l'inglese usato è un inglese ricco di slang e termini tecnici, un inglese tosto insomma. Peccato.
P.s. Phoenix Wright, come alcuni titoli particolari per DS, è valutato con un'apposita griglia. Per saperne di più leggete il nostro sistema di valutazione, cliccando Qui.
Valutazione
- Efficienza — 8
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- Si impara subito a giocare, la fantasia ed il ragionamento sono molto stimolati ed il divertimento è assicurato.
- Longevità — 7
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- Finite le otto missioni difficilmente ci si rigioca.
- Non è impresa da niente finirlo anche solo una volta.
- Comparto audio-visivo — 8
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- Grafica semplicissima in stile manga e raramente animata. Tuttavia molto ben dettagliata e ricca di stile. Audio adatto al tipo di gioco.
- Esperienza — 9
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- Nonostante appartenga ad un genere già visto, PWAA si distingue per l'originalità e soprattutto la validità delle situazioni e delle storie proposte
Totale 8.5
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