Dragon Quest IX

Big saga in Little consolePer un gioco come Dragon Quest, c'è poco da presentare. Una delle saghe…

dq

Big saga in Little console



Per un gioco come Dragon Quest, c'è poco da presentare. Una delle saghe di JRPG più importanti (e classiche) del panorama videoludico è diventata un'esclusiva su una delle console più vendute di sempre, il NintendoDS. I problemi che vorrà porre (e ovviamente risolvere) questa recensione sono riguardo a come questo gioco, sempre destinato a delle console da salotto, sia stato programmato su una console portatile e, quindi, se riesce a ritenersi all'altezza dei titoli precedenti.
Premessa: non c'è bisogno di un'analisi profonda di ogni dettaglio del gioco, è risaputo che Dragon Quest è una serie molto classica che da anni segue uno schema fisso molto preciso, dunque il fatto del trasferimento da console da salotto a quello portatile, può anche essere irrilevante, ma bisogna anche rendersi conto che Square-Enix ha fatto una scommessa non di poco conto ed è passata da un mezzo di sistema, ai tempi, potente come la Playstation 2 ad un altro, che, nonostante le buone potenzialità che ha mostrato in questi sei anni nel panorama delle console portatili, rimane comunque in confronto una console molto meno potente.
In tal caso è anche giusto dare una semplice introduzione anche ai giocatori che di videogiochi se ne intendono meno o che comunque non si sono mai interessati a questa saga (più o meno come il sottoscritto): Dragon Quest è una saga molto longeva che ha superato i vent'anni, i titoli di questa saga non sono collegati tra di loro a livello di trama e gli elementi che costituiscono il mondo di Dragon Quest, come vedremo, sono molto influenzati dal mondo occidentale, inoltre dai titoli per SNES il disegnatore ufficiale della saga è il noto Akira Toriyama (e se qui vi devo pure introdurre il personaggio in questione, vi do il benvenuto in questo pianeta chiamato "Terra").
dq1

Storia



Ebbene, la trama di Dragon Quest IX, per essere un JRPG non è certo il suo forte: si alterna a (pochi) momenti di simpatica fantasia a banalità allucinanti che sono paragonabili alle morali finali delle puntate dei Pokémon.
Prima di fare una piccola introduzione della storia, è giusto prima descrivere un grosso dettaglio, piuttosto discutibile per un gioco che non punta assolutamente all'esperienza online. I personaggi principali infatti sono personalizzabili in pieno stile MMORPG: ci sono delle pettinature, occhi, colore della pelle ecc... predefiniti e da lì si può creare il proprio personaggio a vostro piacimento. Qual è il problema? Vi starete sicuramente chiedendo, ebbene questa scelta influisce molto sulla trama perché ciò rende i personaggi dei semplici pupazzi, marionette della vostra croce direzionale che sono costretti durante ad uno (dei pochi) momenti salienti della trama a mostrare il loro stato d'animo tramite un'espressione facciale, niente di più e niente di meno, sono costretti a non avere carisma e ad avere una partecipazione nei dialoghi quasi formale e costringe anche l'interazione trama-giocatore a il semplice e unico bivio della vita: "Si" o "No". Ecco, queste saranno le uniche vostre scelte che potrete fare durante il gioco e non sono neanche tanto influenti visto che la trama va a senso unico. Se da un lato questa scelta del personaggio principale (e dell'intero party) dovrebbe rappresentare il vostro alter ego, alla fine viene tranquillamente smentita da questi difetti già citati che rendono l'interazione con trama e, come vedremo, con altri fattori davvero minima e, aggiungerei, scadente.
Comunque, ora parliamo della trama: la vostra marionetta virtuale è l'angelo custode del primo e umile villaggio di turno i paesani non possono vedervi e ci sono i classici personaggi che nel loro ruolo non sono scontati, ma nel carattere sì: c'è la ragazzina pura e felice che aiuta il nonno ad attraversare la strada e che da sola riesce a reggere la sua locanda ereditata dai genitori morti, il figlio del sindaco che è il primo teppistello da strapazzo di turno e il suo migliore amico che è il tipico fesso che insegue personaggi di questo tipo. Il vostro villaggio è felice e contento e ogni giorno prega per voi affinché venga protetto per l'eternità, l'unico vero problema è che ultimamente intorno ci girano tanti mostri e questo non è un bel segno. Alla fine di ogni giornata il vostro pupazzo virtuale si reca nell'Osservatorio, un posto sacro che si trova in cielo dove si ritrovano a fine giornata tutti gli angeli e vanno a lodare l'albero sacro che rappresenta la Benevolenza: Yggdrasil (NDR: riguardo all'albero, della serie: fantastia portami via...). Un brutto e terribile giorno in Osservatorium scatta un misterioso "cielomoto", non scrivo terremoto perché siamo in cielo e dunque non avrebbe senso, non lo saprei spiegare con parole da fisico che conosce le caratteristiche di questo singolare fenomeno naturale, ma pensatela in questo modo: gli effetti del terremoto in cielo, dunque, in una semplice parola: cielomoto (NDR: dovrebbero assumermi alla Zanichelli...). Questo cielomoto porterà delle conseguenze terribili: dall'Osservatorium cadono tanti angeli, compreso il vostro pupazzo virtuale, e, come gli altri angeli, perderà le ali e sarà visibile agli umani. L'unica facoltà che gli è rimasta è vedere le anime dei morti, ma siccome mi piace fare il simpatico, perché notoriamente sono simpatico e modesto, in realtà la notte vede dei fantasmini che gironzolano per il villaggio e che vi chiederanno aiuto.
Va bene, la situazione di questa recensione sta prendendo una brutta piega e sta diventanto piuttosto idiota, quindi, torniamo a toni seri: il vostro pupazzo virtuale per tornare un angelo normale dovrà girare per il mondo per cercare dei frutti d'oro che ripristineranno il vecchio splendore di Yggdrasil. Dunque, il gioco gira intorno a questa ricerca di frutti d'oro intorno al mondo. E qui incomincia la linearità di questo gioco: ogni frutto d'oro lo troverete in un villaggio diverso, per poterlo prendere si cela prima una piccola storia, perché il Frutto d'oro ha la capacità di far avvenire i desideri delle persone ma se vanno nelle mani sbagliate possono comportare delle terribili conseguenze. Da qui, dovrete risolvere tanti misteri, quindi dovrete salvare una città dalla pestilenza di turno, il mistero della scuola dove gli alunni scompaiono dal nulla e tante storielle che fanno risaltare fino alla nausea i valori dell'amicizia, dell'amore, della lealtà ecc. Per carità, alcune di queste storie inizialmente sembrano interessanti e anche carine, poi ognuna di queste finiscono con le tipiche morali da puntata dei cartoni di Pokémon e non lasciano mai un colpo di scena, siccome il gioco è tutto così, diventa una vera e propria tortura se non avete più massimo 15 anni.
Dunque, molti di voi, magari anche estimatori di questa saga, penserete "embè, però questi difetti non contano, Dragon Quest è Dragon Quest!", tanti auguri e figli maschi vi rispondo io. Son difetti che rendono Dragon Quest una saga mediocre e comunque inferiore rispetto a tante altre saghe, trasformano il prodotto, almeno qui in Occidente, per un pubblico di anni inferiore ai 15 (esagerando, io a 13 anni dopo un pò mi sarei rotto le scatole di questo gioco). Non è una critica forte che richiede assolutamente un prodotto maturo, ma su DS si son visti giochi indubbiamente superiori sotto il piano della trama e dell'originalità.
dq2

Grafica



La grafica di Dragon Quest IX è molto curata, probabilmente è uno dei fattori più positivi di questo gioco e spreme come un mandarino il DS. Gli ambienti, per quanto molto banali, sono ben curati sotto tanti aspetti non indifferenti, non mi riferisco dunque ad una semplice cura delle texture ma al vero e proprio utilizzo dello spazio nelle mappe: per l'appunto nei villaggi vengono rispettate le planimetrie di quasi tutti gli edifici sia all'esterno che all'interno.
I personaggi principali (party-game e nemici, sostanzialmente) sono dei modelli poligonali 3D in cell-shading ben curati, invece altri personaggi di più basso rilievo (negozianti, paesani e compagnia bella) sono dei semplici modelli 2D disegnati in assonometria. Il vero e unico difetto che si riscontra in questi pregi sono i troppi cali di frame-rate che si notano nei villaggi e che mostrano i limiti della console a doppio schermo.
Insomma, una grafica godibile, semplice e curata ma limitata dalle potenzialità del DS, non è un difetto grave, chiariamo, ma è molto frequente e, dunque, può essere agli occhi di tanti giustamente fastidioso.

Sonoro



Possiamo giudicare il sonoro di Dragon Quest IX con una sola parola: monotono. Ebbene, le canzoni di questo gioco sono tutte orecchiabili, anche piacevoli, in tutte le situazioni che vengono utilizzate, alzano sufficientemente l'atmosfera degli ambienti, il problema è che sono sempre le stesse. I villaggi avranno in tutto tre-quattro canzoncine, i dungeons hanno la solita canzone, i (pochi) momenti salienti della trama hanno la stessa canzone. Insomma dovrei ripetere “la stessa canzone” per tanti luoghi del gioco, ma siccome io non ho voglia di scriverli e voi non avrete voglia di leggerli, vi risparmio da questo incubo. Considerando che nessuna canzone è qualcosa di memorabile, l'impatto sonoro del gioco è discreto nulla di più.
Sul piano degli effetti sonori, niente di speciale. Ci sono alcuni sonori che sono rimasti gli stessi dai vecchi Dragon Quest (come salire le scale), altri che sono i soliti rumori che potete trovare anche nell'Rpg Maker.

Giocabilità & Longevità



[Veniamo all’arma a doppio taglio di questo gioco: il gameplay. Come ogni  Dragon Quest, il gioco in questione gira molto intorno alla battaglie che richiedono molto tempo da dedicarci. Sono classiche, immediate e veloci. Sono piacevoli da vedere perché le animazioni sono state programmate bene, viste le potenzialità del DS. Ogni personaggio può avere una classe diversa in cui allenarsi (clown, guerriero, chierico, mago e in futuro altre che saranno sbloccabili). Davvero poco da aggiungere, le battaglie di DQIX sono veramente godibili, un fatto molto positivo del gioco. Qual è il problema? Il gioco. O meglio, Square-Enix. Nonostante nel foro sia abbastanza riconosciuta la mia disavventura, hanno contenuti che in un JRPG non stanno ne in cielo e ne in terra, come i nemici, normalissimi nemici, che un giorno si svegliano, magari dopo qualche ora di livellamento senza salvare, e cosa fanno? Tirano fuori la mossa che uccide tutto il party (chissà perché tutto ciò mi puzza di dejavù…). A questo insopportabile dettaglio cosa si aggiungono? I salvataggi. Dopo nove titoli (NOVE!!), dovrete ancora andare nel tempio del villaggio a salvare, a farvi resuscitare un membro del party (fin quando non imparerete la magia adatta) e sapere quanta esperienza manca per sapere quando il vostro personaggio salirà di livello (come se i menù, a parte per equipaggiare, non servissero a nient’altro…). Questi, appunto, sono gli aspetti più negativi di Dragon Quest IX, che nonostante sia una delle saghe più rispettabili e storiche nel mondo dei videogiochi per la loro fama indiscutibile, la scelta di prendere una strada per il classico senza rinnovare minimamente alcuni aspetti che sono stati rivisti in altri giochi dall’epoca dello SNES, per un giocatore esperto o comunque normale di JRPG tutto ciò può risultare veramente insopportabile. Da segnalare, una piccola funzione da trovare nel menù: esiste una modalità di salvataggio rapido che salva provvisoriamente il gioco, ovvero, è come se fosse una modalità stand-by: salvi, devi spegnere per forza il gioco e come riprenderai a giocare ti ritroverai in quel punto. Qual è il problema? In caso di Game-Over il gioco riprende dall’ultima volta che avrete salvato nel Tempio.
Il gioco è lungo, l’avventura dura sulla quarantina di ore e il sistema delle missioni, per quanto Square-Enix insista a metterlo in ogni suo gioco (qualcuno ha detto FFXIII, Kingdom Hearts, Revenant Wings, FFTA2 e compagnia bella?), può risultare una bella sfida perché alcune possono essere toste per tanti giocatori. Dunque, in quanto a ore di gioco, se vi appassiona, può richiedere molte ore, anche per i potenziamenti, la collezione delle armi, oggetti e il sistema di potenziamento, per quanto potessero essere sfruttati meglio, fanno il loro buon lavoro senza eccellere.
dq3

Giudizio finale



Nonostante tutti abbiate notato la poca originalità in questa recensione nel giudicare e descrivere i fattori di questo gioco (a parte all’inizio, mai un sottotitolo), dovuta quasi come una protesta alla poca originalità del gioco sotto certi aspetti che soggettivamente possono essere fondamentali, siamo arrivati anche al giudizio finale.
Dragon Quest IX è, prima di tutto, un buon gioco, si è visto assolutamente di peggio anche nel campo degli JRPG, ma perché il voto finale è così basso (tanto lo so che l’avete già visto, son trucchetti che ho imparato con le recensioni di John Silver) per essere, almeno per il nome, una killer applications?
E’ prima uno dei prodotti che richiedono un budget molto alto per essere prodotti e il risultato non è chissà ché di esaltante. Il DS stesso offre assolutamente di meglio. Ma anche la direzione artistica, per varie scelte già elencate fin dall’inizio di queste recensione, lo rendono un gioco di basso calibro per le sue potenzialità.
Dunque, siete giocatori che non avete mai toccato un JRPG, avete bisogno di qualcosa di spensierato e che vi possa prendere? Compratelo, vi piacerà.
Siete giocatori che giocano da sempre  JRPG e non avete mai giocato ad un Dragon Quest? Lasciate perdere, rimarreste veramente delusi.
Morale: Square-Enix non è riuscita a creare un titolo che possa essere universale, e questo sarebbe anche un’impresa, ma non toglie che ci troviamo davanti ad una saga che se presto non verrà rinnovata sotto piccoli aspetti di un classico fino al midollo, verrà presto snobbate fuori dal Sol Levante.

Scheda tecnica


Valutazione

Divertimento — 6
  • Il suo classicismo non offre niente di realmente nuovo. Come Jrpg diverte e coinvolge, ma certe scelte rendono i personaggi delle marionette e dialoghi forzati in una maniera pazzesca.
Sonoro — 7
  • Canzoni molto orecchiabili
  • Sempre e solo le solite canzoni, veramente monotono…
Grafica — 9
  • Graficamente uno dei titoli migliori per DS
  • Ambienti banali
Giocabilità — 7.5
  • Battaglie immediate e, per essere classiche, davvero coinvolgenti
  • Classico
  • Esageratamente classico per essere nel 2010…
Longevità — 8
  • 40 ore
  • Sistema delle missioni

Totale 7.0


Condividi con i tuoi amici

Commenti

Al momento non ci sono commenti