Phoenix Wright: Ace Attorney - Dual Destinies

Recensione per Phoenix Wright: Ace Attorney - Dual Destinies


Sono passati alcuni anni dall’uscita dell’ultimo gioco della serie Ace Attorney, e sembrava proprio che Capcom, un po’ come per Mega Man, fosse rimasta senza idee ed avesse  deciso di chiudere la saga con il capitolo uscito nel 2008. Invece gli uomini della software house giapponese hanno ancora in serbo altre avventure per i nostri avvocati di fiducia!
In Phoenix Wright: Ace Attorney – Dual Destinies (più avanti lo chiamerò solo Dual Destinies, per abbreviare) l’avvocato da cui il gioco prende nome, Phoenix appunto, fa il suo grande ritorno in tribunale, ritrovando il distintivo di avvocato perduto ben 8 anni prima (per via di una lunga storia che non sto qui a raccontarvi). Ma dietro al banco degli avvocati non ci sarà solo lui, bensì sarà accompagnato dal buon Apollo Justice e da una nuova assistente-avvocato di nome Athena Cykes, esperta in psicologia analitica.

TESTIMONE, DESCRIVA IL GIOCO!




La struttura in sé del gioco non subisce praticamente alcuna modifica rispetto ai capitoli passati, in quanto il concept del gioco rimane sempre: morte di una persona e conseguente accusa di omicidio ad un innocente (con tanto di prove schiaccianti contro!). A questo punto dovremo svolgere delle indagini sul luogo del delitto, ed è qui che notiamo alcune novità. In primis, alcuni luoghi importanti saranno tridimensionali e per trovare tutte le prove di cui avremo bisogno dovremo ispezionare a fondo cambiando l’angolazione della telecamere. Trovata interessante, rende l’esperienza più realistica, però a mio avviso la libertà di esplorazione resta comunque molto limitata. Un'altra novità delle investigazioni consiste nella “to do list”, cioè una lista dove l’avvocato di turno si appunterà cosa fare più avanti. Questa è una trovata non indispensabile per il pieno godimento del gioco, ma immagino sia stata introdotta per aiutare i novizi della saga a capire dove andare o cosa fare, in quanto la parte delle investigazioni può risultare piuttosto dispersiva.
Dopo aver esaminato per bene il luogo del delitto, ascoltato i testimoni e aver preso tutte le prove più rilevanti, inizierà il punto forte del gioco: la fase processuale. Nel tribunale dovremo mettere in pratica tutto quello che abbiamo appreso durante la fase investigativa, cercando di difendere al meglio il nostro cliente dalle accuse della procura. Naturalmente anche qui ci sono delle novità. L’assistente Athena si rivela molto utile: usando una sua invenzione chiamata Mood Matrix è in grado di analizzare il tono di voce del testimone dal quale è in grado di ricavare preziose informazioni. Inoltre è anche capace di mettere a loro agio anche i testimoni più impauriti o confusi, usando le sue doti di psicologa, in modo da trarre più dati possibili dai loro racconti, spesso in modo determinante. Un'altra novità, a mio avviso molto ben fatta, consiste nella cosiddetta “Thought Route”, una fase che avviene al culmine del processo, nella quale l’avvocato attivo riesaminerà nella propria mente tutte le certezze e le falle del caso. Sebbene il nostro cliente affermi di essere innocente non sarà comunque semplice provare effettivamente che lo sia, in quanto il procuratore di turno farà qualsiasi cosa, pur di ottenere un verdetto di colpevolezza!

TECNICAMENTE




Dite addio agli sprite (le immagini bidimensionali): in Dual Destinies tutti i personaggi sono stati “disegnati” in tre dimensioni. Magari all’inizio potranno sembrarvi strani, ma poi finirete per amare questi modelli poligonali tanto da non rimpiangere in alcun modo la vecchia grafica un po’ retrò. Le animazioni dei personaggi sono fluidissime, ed esprimono i loro sentimenti in modo perfetto, ed inoltre i breakdown (ovvero il momento in cui il colpevole, ormai scoperto, mostra la sua vera natura) dei cattivi sono davvero espressivi e ben realizzati. Non dimentichiamoci poi della presenza di cut-scene, fatte veramente bene,  in stile anime per rappresentare ancora meglio i momenti più intensi ed importanti del titolo.
Il comparto sonoro e valido tanto quanto, se non addirittura migliore, a quello visivo. Dual Destinies può contare su una colonna sonora molto vasta, contenente tanti temi nuovi di zecca e anche un buon numero di ottimi remix dei brani provenienti dai vecchi capitoli. Dovete anche sapere che ora le voci dei personaggi sono state affidate a dei doppiatori professionisti, a differenza dei vecchi titoli nei quali a gridare “Obiezione!” erano alcuni impiegati di Capcom. Questo cambiamento è avvenuto a causa della miglior qualità audio del Nintendo 3DS.
Passando al fattore longevità: qui il discorso prende una piega strana. Se conoscete un minimo la saga Ace Attorney saprete senz’altro che i titoli appartenenti a questa serie sono completamente sprovvisti del fattore rigiocabilità, ma ciò è comprensibile, voi rifareste un caso del gioco conoscendo già l’assassino, il movente e tutti gli altri aspetti del caso?
Ad ogni modo i 5 casi sono molto corposi, Dual Destinies vi terrà incollati col fiato sospeso agli schermi del Nintendo 3DS per almeno una trentina d’ore (il sottoscritto ne ha impiegate ben 39:30 per terminare tutti i casi).
Naturalmente avete capito che per ovvi motivi non posso parlarvi della trama del gioco, ma sappiate che essa è strutturata davvero molto bene, mai noiosa e sempre fluida, con colpi di scena davvero imprevedibili. Anche i personaggi sono caratterizzati ottimamente, dall’ottimista e ingenuo Detective Fulbright al tetro e tremendo Procuratore Blacquill. In conclusione, dal punto di vista della trama e della caratterizzazione siamo tornati ai (buonissimi) livelli dei primi giochi della serie Ace Attorney.

CONCLUSIONE




Se fossi il giudice direi senza ombra di dubbio che l’imputato, ovvero Dual Destinies, è “Non Colpevole”. Personalmente non ho notato praticamente alcun difetto, anche se, facendo un paragone con i più vecchi, questo capitolo mi è parso leggermente più semplice, forse per colpa stessa dei protagonisti, che a volte suggerivano, seppur involontariamente, le contraddizioni al giocatore. Nulla di troppo grave, comunque. E’anche vero che un gioco di questo tipo non può piacere tutti: se siete tipi da action-game adrenalinici e odiate i muri di testo potete tranquillamente saltare, ma se, al contrario, non avete nulla contro giochi di questo tipo, allora l’acquisto diventa obbligatorio (anche se è consigliabile giocare prima ai capitoli precedenti, per non perdere citazioni e riferimenti vari).
Non ho ancora specificato che Dual Destinies è disponibile solamente in inglese e, purtroppo, questa discutibile scelta di Capcom potrebbe frenare possibili fan di Phoenix ma amanti dell’italiano. Comunque sappiate che l’inglese del gioco non è difficilissimo, magari non sarà facile cogliere tutti gli slang e i giochi di parole, ma la trama rimane chiara.
Ah, dimenticavo, è disponibile sul Nintendo eShop un DLC con un nuovo caso inedito tutto da giocare!

Scheda tecnica


Valutazione

Efficienza — 9
  • Interfaccia utente ridisegnata.
  • Si può urlare "Obiezione" grazie al microfono!
Longevità — 8
  • Dura il giusto.
  • DLC in arrivo.
  • Fattore rigiocabilità assente.
Comparto audio-visivo — 9
  • Ottimi modelli poligonali.
  • Ed il sonoro non è da meno.
Esperienza — 10
  • Trama avvincente e personaggi meravigliosamente caratterizzati.

Totale 9.5
Phoenix rinasce dalle ceneri.


Condividi con i tuoi amici

Commenti

Al momento non ci sono commenti