La prostituzione minorile è causata dai videogiochi violenti?!
Ultimamente si parla spesso di prostituzione minorile, di quartieri a luci rosse, di tentativi a regolamentare…
Ultimamente si parla spesso di prostituzione minorile, di quartieri a luci rosse, di tentativi a regolamentare questo fenomeno. Da qui alla violenza nei videogiochi, il passo è breve. Per lo meno questo è ciò che è successo a UnoMattina l'11 febbraio.
L'argomento principale era la prostituzione minorile, lo sfruttamento della donna e del suo corpo, poi, come se nulla fosse, il conduttore, Franco Di Mare, ha voluto concentrarsi sui clienti, persone con delle devianze probabilmente causate da troppe ore davanti a una console. In difesa dei videogiochi viene chiamato Favij, uno youtuber famoso per i suoi gameplay, che tenta di balbettare una qualche giustificazione, tirando in ballo anche il PEGI, ma, un po' a causa della sua impreparazione, un po' a causa dei tempi stretti, non è stato in grado di dare un vero e proprio contributo alla discussione e alla fine il conduttore ha preferito dare l'ultima parola alla scrittrice ottantenne con cui stava parlando della prostituzione minorile.
L'intervento più triste sentito riguardo a questi “videogiochi violenti”, è stato proprio quello del giornalista : “Ma secondo te, non incitano alla violenza questi giochi? Cioè, se lo scopo del gioco è quello di ammazzare più persone possibili, magari in particolare, donne o persone che attraversano la strada, come capita in quel gioco, Grand Theaf Auto, “Il Grande ladro di auto”, che spopola dovunque nel mondo, ma viene vietato in molti Paesi. Ebbene, se io vedo un gioco del genere, non vengo istigato in qualche maniera a ripeterlo poi nella vita vera? Non c'è il rischio di confondere il videogame con la vita di tutti i giorni?”. In questi ultimi anni sono stato fatti numerosi studi che attestavano il contrario, che anzi i videogiochi spesso aiutano nel problem solving, migliorano i riflessi e quant'altro, smentendo quindi che i videogiochi portino a essere violenti e insofferenti alle leggi.
Concordo sul fatto che educare sul rispetto degli altri sia importantissimo da fare a scuola, mi dispiace che l'argomento si sia spostato subito sui videogiochi violenti, la conversazione poteva incentrarsi sull'importanza delle istituzioni, del loro ruolo e di come insegnare principi sani e di rispetto ai bambini. Se vogliamo veramente degli uomini rispettosi verso le donne, dobbiamo prima di tutto annientare lo stereotipo dell'"uomo dominatore", quello che mette a tacere la donna, che non esprime i suoi sentimenti; perché, nella nostra cultura, essere sensibili vuol dire essere deboli, solo le donne lo sono, infatti vengono viste come creaturine indifese e i maschi sensibili sono automaticamente omosessuali.
Troppo facile vedere la causa in fattori fuori dal nostro controllo, anziché assumersi la propria fetta di colpa e rendersi conto che sono proprio gli adulti a incentivare certi atteggiamenti violenti e irrispettosi verso le persone. I videogiochi non sono la realtà, adulti e bambini hanno ben chiara questa differenza e quando questa non c'è, allora si sfocia nella malattia mentale.
La prostituzione, la guerra, le devianze in generale, esistono da molto prima della creazione dei videogiochi, sono aspetti dell'uomo che esistono dall'antichità, semmai ai videogiochi si possono attribuire altri tipi di colpe; sessioni di gioco estremamente lunghe e continuate nel tempo possono provocare insonnia e nei peggiori dei casi irritabilità o addirittura allucinazioni, ma il fenomeno più preoccupante che vede come protagonisti ragazzini soli e deboli è la tendenza a isolarsi dalla società, incentivati dal fatto che la propria cameretta è decisamente più accogliente e protetta del mondo esterno.
In ogni caso è decisamente più utile e costruttivo informare i genitori del PEGI, spesso un'etichetta sconosciuta per un genitore poco attento e poco informato, che rischia di comprare un gioco non adatto al proprio figlio, salvo poi lamentarsi vedendolo giocare in salotto. Non c'è da fare nessuna caccia alle streghe, i videogiocatori non sono sociopatici che si credono dei soldati, delle spie o degli assassini fuori della propria camera, la criminalità e le malattie mentali sono provocate da altro, non di certo da COD o GTA. È veramente triste vedere come ancora adesso, nella TV italiana si continui a catalogare i videogiochi con contenuti violenti come devianti e pericolosi per la società, fino ad adesso non c'è mai stato un vero e proprio riscontro, possiamo quasi dire che questa sia solo una credenza popolare.
L'argomento in questione viene trattato dal minuto 18.15 in poi.
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-6ecf441f-41b8-42f6-b442-c291937a3302.html
Commenti
Re:La prostituzione minorile è causata dai videogiochi violenti?!
Rin 24/02/2015 alle 22:29
Ma infatti non è quello il problema. Piuttosto potrebbe rimanere sconvolto o impaurito da certe cose. Non per dire, ma quando avevo 7/8 anni mio fratello si era comprato Eternal Darkness, in realtà non è un gioco per niente spaventoso se giocato da adulti, ma io sono rimasta terrorizzata per anni dai cadaveri contro cui bisognava combattere. Ovvio che sapevo che era solo un gioco, ma avevo comunque paura che me ne spuntasse uno dal nulla.
Re:La prostituzione minorile è causata dai videogiochi violenti?!
ERap320 24/02/2015 alle 21:18
Bah, il PEGI lo trovo tutt'altro che utile. Naturalmente non penso che un bimbo di 10 anni possa andare a prendersi da solo un gioco da 50 euro o simili, e quando comincia a poterlo fare penso sia abbastanza maturo da discernere la finzione dalla realtà.
Suvvia, quanti problemi che si fa sta gente.
Re:La prostituzione minorile è causata dai videogiochi violenti?!
Rin 24/02/2015 alle 21:08
E' la stessa questione dell'alcol, il negoziante non dovrebbe vendere alcolici o sigarette a un minorenne, ma lo fa lo stesso perché pensa solo a guadagnare. Con i videogiochi ha ancora meno vincoli dato che non è illegale vendere vg con pegi +18 a un bimbo di 14 anni, perciò non gli impedirà di comprarlo e non informerà il genitore.
Re:La prostituzione minorile è causata dai videogiochi violenti?!
WaluigiRacer 24/02/2015 alle 18:27
Personalmente trovo i videogiochi come "valvole di sfogo", utili per rilassarsi per un'oretta o per vivere avventure bizzarre... esattamente il contrario di ciò che pensa la massa ignorante.
Il PEGI è uno strumento utile, il problema è che chi compra il gioco/si dovrebbe incaricare di sorvegliare il pupo, non sa nemmeno cosa sia
Credo che chi venda videogiochi con PEGI 18 debba quantomeno dire due parole riguardo la natura del titolo, specialmente se l'acquirente in questione è uno sbarbatello.
Re:La prostituzione minorile è causata dai videogiochi violenti?!
Gosazer 24/02/2015 alle 16:31
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